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A novembre 2024, il debito pubblico italiano ha raggiunto 3.005,18 miliardi di euro, segnando il superamento della soglia psicologica dei 3.000 miliardi. Questo aumento, tuttavia, è stato determinato principalmente da fattori temporanei.
Debito pubblico italiano, le cause dell’incremento
- Aumento delle riserve del Tesoro: Le disponibilità liquide sono salite a 62,77 miliardi di euro (+20,9 miliardi rispetto a ottobre).
- Fabbisogno mensile: Il fabbisogno di novembre ha aggiunto ulteriori 3,2 miliardi.
La Banca d’Italia sottolinea che l’aumento è legato a una “gobba contabile” destinata a rientrare. Infatti, a dicembre le riserve del Tesoro sono calate a 36,43 miliardi, contribuendo a un avanzo di bilancio di 8 miliardi. Di conseguenza, il debito pubblico a fine anno dovrebbe attestarsi tra 2.965 e 2.970 miliardi, pari a circa il 135,4-135,5% del PIL.
Rapporto debito/PIL: la vera misura della sostenibilità
Bankitalia ribadisce che, per valutare la sostenibilità del debito, è cruciale il rapporto con il PIL e non il valore assoluto.
- Post-pandemia: Tra il 2021 e il 2023, il debito nominale è cresciuto di 292 miliardi, ma il rapporto debito/PIL è diminuito di oltre 19 punti percentuali grazie alla crescita economica.
Governo Meloni, la strategia sui conti pubblici
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha rassicurato sul fatto che l’Italia sta seguendo un piano strutturale di riduzione del debito, accettato dall’Unione Europea. Tuttavia, la sfida principale resta la crescita economica, che nel 2024 potrebbe fermarsi allo 0,7-0,8%, al di sotto dell’1% previsto dal Governo.
Conclusione:
Nonostante il superamento temporaneo dei 3.000 miliardi, il dato a fine 2024 dovrebbe confermare una leggera riduzione del debito rispetto al PIL, grazie a una gestione prudente dei conti pubblici.