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La reazione di De Luca all’impugnativa del governo
Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha espresso la sua ferma opposizione alla decisione del governo di impugnare la legge regionale sul terzo mandato. In una conferenza stampa, De Luca ha citato Giovanni Paolo II, esortando i cittadini a non avere paura e a “aprire il cuore alla speranza”. Secondo De Luca, questa impugnativa rappresenta una “decisione contra personam”, mirata a limitare la volontà degli elettori campani.
Un appello alla democrazia e alla partecipazione
De Luca ha dichiarato di voler proseguire la sua battaglia con maggiore determinazione, sottolineando l’importanza della democrazia viva. “Spiegheremo ai giovani cosa significa essere cittadini attivi e responsabili”, ha affermato. Il presidente ha anche parlato dei “cristiani assurdi”, coloro che vedono il Vangelo come una testimonianza di vita piuttosto che una semplice scrittura. Questo concetto, secondo De Luca, si applica anche alla politica, che non dovrebbe essere vista come un mercato di incarichi, ma come un atto di sacrificio.
La posizione di De Luca sul Partito Democratico
Riguardo alla sua posizione nei confronti del Partito Democratico e di un possibile candidato del centrosinistra per le prossime elezioni regionali, De Luca ha affermato: “Non siamo in vendita e non cederemo mai la dignità di Napoli e della Campania”. Questo chiaro messaggio evidenzia la sua determinazione a mantenere l’integrità della sua amministrazione, nonostante le pressioni politiche esterne. De Luca ha anche espresso preoccupazione per il clima di paura e incertezza che potrebbe essere creato da chi teme il giudizio degli elettori.
Critiche al governo e confronto con altre regioni
Durante la conferenza, De Luca ha criticato l’attenzione che il governo ha dedicato alla sua legge, affermando di provare un “grande orgoglio” per essere al centro dell’interesse politico nazionale. Ha ironizzato sul fatto che, in un contesto internazionale complesso, il presidente del Consiglio si sia preso il tempo per occuparsi della legge campana. Inoltre, ha messo in evidenza come altre regioni, come il Piemonte e il Veneto, abbiano approvato leggi simili senza subire impugnative da parte del governo, sollevando interrogativi sulla coerenza delle decisioni politiche.