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Ddl Sicurezza, arriva la stretta del governo sulla cannabis light: cosa accadrà ora?

Ddl Sicurezza, stretta sulla cannabis light: cosa cambia?

Il governo, con un emendamento al ddl Sicurezza, blocca la vendita e la lavorazione della cannabis light

Oggi, giovedì 1 agosto, è arrivata una nuova stretta del governo sulla cannabis light con il ddl Sicurezza. Le Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera dei Deputati sono state impegnate in una sessione straordinaria, che ha visto i membri lavorare tutta la notte per chiudere l’esame del disegno di legge.

Arrivata la stretta sulla cannabis light

Uno dei punti salienti del dibattito con il ddl sicurezza riguarda la regolamentazione della cannabis light.

La legislazione italiana, che risale al 2016, consente la coltivazione di canapa per scopi industriali, purché il contenuto di Thc non superi lo 0,2%. Tra le proposte di modifica approvate c’è, invece, un provvedimento che equipara la cannabis light a quella illegale, a base di Thc. È stata ritirata, invece, la proposta della Lega che voleva vietare l’immagine della pianta di canapa per fini pubblicitari.

La nuova normativa, dunque, proibisce il commercio, la lavorazione e l’esportazione di foglie, infiorescenze, resine e di tutti i prodotti contenenti sostanze derivate dalla pianta di canapa. In questo modo verranno colpiti anche gli ambiti della cosmesi e dell’erboristeria.

Per quanto concerne il ddl sicurezza, è arrivata anche l’approvazione dell’emendamento che introduce le bodycam per le forze di polizia. Mentre, la Lega avrebbe ritirato alcuni emendamenti come quelli sull’introduzione del reato di integralismo islamico, sulle prediche solo in lingua italiana e sulla castrazione chimica per gli stupratori.

L’impatto economico di questa decisione sull’Italia

Se il parlamento approverà il testo senza ulteriori modifiche la situazione economica sarà drammatica ed allarmante: circa 800 aziende coltivano cannabis light nel nostro Paese e 1.500 si occupano della sua trasformazione. Questa attività genera un fatturato annuo di circa 500 milioni di euro e coinvolgendo circa 11.000 posti di lavoro.

A rivelare maggiori aggiornamenti è lo studio effettuato da Davide Fortin, ricercatore all’Università Sorbona di Parigi e collaboratore di MPG Consulting. A tal proposito, il mercato della cannabis light in Italia nel 2021 era valutato circa 44 milioni di euro all’anno con una crescita destinata fino a 400-500 milioni con una regolamentazione adeguata.

L’intervento dell’opposizione

La stretta sulla cannabis light ha suscitato le proteste dell’opposizione in commissione, mentre i sostenitori della misura hanno sottolineato l’importanza di un controllo rigoroso su tutte le sostanze stupefacenti per garantire la sicurezza pubblica.

Dura la posizione di Valentina D’Orso e Alfonso Colucci, capigruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione:

“Così nottetempo la maggioranza si approva le sue norme repressive e liberticide del ddl sicurezza con il favore delle tenebre”.

Per Riccardo Magi, segretario di +Europa, si tratta di un duro colpo al settore che vede migliaia di occupati e una filiera completamente italiana. Dunque, il governo Meloni metterebbe fine a 11mila posti di lavoro.

“Il ddl sicurezza è pericoloso e incostituzionale perché contiene forti restrizioni dei diritti”, dichiarano invece i democratici.

A tal proposito, a seguito delle proteste dell’opposizione per i tempi stretti d’esame del provvedimento che non aveva l’urgenza di un decreto, si è tenuta in mattinata una conferenza alla Camera. I capigruppo hanno deciso che l’approdo in Aula del ddl sicurezza slitta a dopo la pausa estiva. L’esame in commissione sarà chiuso tra questa e la prossima settimana.