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L’Europa sembra essere pronta a considerare la strada della negoziazione con Donald Trump riguardo alla questione dei dazi, nonostante le tensioni commerciali in corso. In questo scenario, la posizione della premier italiana Giorgia Meloni potrebbe aver avuto un impatto significativo, influenzando le scelte diplomatiche dell’Unione Europea. La prospettiva di un dialogo diretto con gli USA apre nuove possibilità, ma solleva anche interrogativi su come bilanciare gli interessi economici e politici a livello internazionale.
Le parole di Donald Trump agli americani
Donald Trump ha scritto su Truth Social che gli Stati Uniti hanno l’opportunità di intraprendere azioni che avrebbero dovuto essere fatte decenni fa. Ha esortato gli americani a non essere deboli né stupidi, a non farsi prendere dal panico, ma piuttosto a essere forti, coraggiosi e pazienti. Secondo lui, solo con questi atteggiamenti si raggiungerà la grandezza.
Dazi Usa, Ue segue la linea Meloni? Pronta la missione per la trattativa
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato durante una conferenza stampa con il premier norvegese Jonas Gahr Store che l’Europa è pronta a negoziare con gli Stati Uniti. Ha sottolineato che l’Unione Europea ha già proposto accordi di tariffe zero per i beni industriali, come fatto con successo con altri partner commerciali, aggiungendo che l’Europa è sempre aperta a buoni accordi.
“Tutti gli strumenti sono sul tavolo: ce n’è una gamma, lo strumento anti-coercizione è un mezzo, ma dobbiamo vedere come vanno i negoziati per poi decidere quale usare”, ha dichiarato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, durante un punto stampa con il premier norvegese Jonas Gahr Store.
Il commissario Ue al Commercio, Maros Sefcovic, ha dichiarato che l’UE e gli USA condividono la necessità di una “nuova visione” del sistema commerciale globale. Tuttavia, fino a quando non ci saranno progressi tangibili, lavorerà su contromisure, diversificazione e sul potenziamento del monitoraggio dei flussi di import.
“A porte chiuse si vede una maggiore unità. I politici quando parlano con i propri elettori formulano i propri pensieri in modo più duro. Ma oggi, nella riunione, tutti siamo stati uniti. Siamo pronti a negoziare, vogliamo evitare azioni affrettate, ma per ballare il tango bisogna essere in due”, ha sottolineato invece Michal Baranowski, sottosegretario di Stato al ministero dello Sviluppo Economico della Polonia.
Dazi Usa e la posizione del Governo Meloni
La task force sui dazi, convocata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, si è conclusa dopo circa un’ora e mezza. All’incontro hanno partecipato i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il ministro delle Imprese Adolfo Urso, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e il ministro degli Affari europei Tommaso Foti. L’obiettivo della riunione era valutare l’impatto dei dazi statunitensi sull’economia italiana e definire le strategie da adottare.
“Noi siamo contrari alla guerra commerciale, ma anche la Commissione europea è contraria all’escalation. Le posizioni francesi sono legittime, ma è la Commissione che tratta e deve fare sintesi. Oggi la posizione maggioritaria era per avanzare una trattativa. La guerra commerciale è una gigantesca sciocchezza. Non dobbiamo pensare a reazioni violente. Siamo in grado anche di fare reazioni dure, ma non è il caso di farle”, ha commentato il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Il vicepremier e leader di FI, ha confermato che durante la riunione del consiglio Affari esteri in formato Commercio, dove ha rappresentato l’Italia, è emersa una sostanziale unità in Europa nel voler evitare una guerra dei dazi e nel favorire il dialogo. È stata decisa la revisione di una lista di prodotti americani su cui aumentare i dazi, congelata dal 2018, con una nuova lista in fase di elaborazione, che dovrebbe essere pronta entro stasera o domani.