Dopo giorni di preoccupazioni per per le Borse europee in rosso, Donald Trump torna a difendere con fermezza la sua politica dei dazi, una delle principali leve della sua strategia economica. In un momento di incertezze globali, il presidente statunitense si rivolge direttamente agli americani, ribadendo le sue posizioni e cercando di rassicurare i suoi sostenitori sull’efficacia delle sue scelte economiche. La sua retorica, sempre forte e diretta, continua a suscitare dibattiti e reazioni contrastanti a livello internazionale.
Borse europee ancora in rosso dopo i Dazi di Donald Trump
Per la terza giornata consecutiva, i mercati finanziari globali hanno registrato chiusure in negativo, con ingenti perdite al termine delle contrattazioni. Le Borse europee continuano a scivolare sotto l’impatto delle nuove misure tariffarie statunitensi, con Madrid che ha visto il peggior calo, chiudendo a -5,1%, seguita da Parigi e Amsterdam, entrambe in discesa del 4,7%. Tra i singoli mercati, Milano ha chiuso a -5,18%.
Londra ha ceduto il 4,4%, mentre Francoforte ha registrato una perdita del 4%. Le borse asiatiche hanno seguito la tendenza negativa alla riapertura, riflettendo il crollo di Wall Street di venerdì scorso che hanno accentuato i timori di una recessione imminente.
A Tokyo, il Nikkei ha perso un ulteriore 6,02%, dopo un calo del 9% la settimana precedente, attestandosi a 31.746,49 punti, segnando un’inversione verso una fase di contrazione nel 2025, con una perdita complessiva di circa il 20% rispetto al picco di gennaio. Anche Hong Kong ha accusato un significativo calo del 10,7%, con i titoli bancari e tecnologici particolarmente sotto pressione, mentre l’indice Hang Seng Tech ha visto un ribasso del 13,95%. Il Kospi di Seul ha perso quasi il 5%, e anche le borse di Mumbai e Singapore hanno chiuso in negativo, rispettivamente con un -3,5% e -8,12%.
In Europa, il bilancio è drammatico, con quasi 890 miliardi di euro persi in meno di tre ore di contrattazioni, portando l’indice Stoxx 600 a un calo del 5,86%. L’ondata di vendite scatenata dai dazi ha bruciato 9.500 miliardi di dollari in soli tre giorni, un calo drammatico che ha colpito i mercati globali, come aggiornato da Bloomberg.
Dazi, Donald Trump agli americani
Donald Trump ha dichiarato sui social che i prezzi del petrolio, i tassi di interesse e i costi dei prodotti alimentari sono in calo, sottolineando che non c’è inflazione. Ha anche affermato che gli Stati Uniti, da tempo sfruttati, stanno ora portando miliardi di dollari a settimana dai Paesi che stanno abusando delle tariffe già in vigore. Questo avviene nonostante la Cina, che considera il maggiore sfruttatore, abbia recentemente aumentato i suoi dazi del 34%, ignorando il suo avvertimento ai Paesi che abusano delle tariffe di non reagire.
“Gli Stati Uniti hanno la possibilità di fare qualcosa che avrebbe dovuto essere fatto decenni fa. Non siate deboli! Non siate stupidi! Non andate nel panico! Siate forti, coraggiosi e pazienti e la grandezza sarà il risultato!”, ha scritto il presidente americano su Truth.
Donald Trump ha, inoltre, minacciato di porre il veto su una proposta di legge bipartisan, sostenuta da sette senatori repubblicani, che limiterebbe i suoi poteri sui dazi unilaterali. Secondo una nota della Casa Bianca, visionata da Axios, se approvata, la legge comprometterebbe la capacità del presidente di definire la politica estera e proteggere la sicurezza nazionale.
Nel frattempo, Peter Navarro, consigliere della Casa Bianca per il commercio, ha risposto alle critiche di Elon Musk definendolo un “assemblatore di automobili” e non un produttore. In un’intervista a CNBC, ha sottolineato che molti componenti delle auto Tesla provengono da Paesi come Giappone, Cina e Taiwan, mentre gli Stati Uniti puntano a produrre pneumatici ad Akron e trasmissioni a Indianapolis.