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**Dazi: Mattarella, mercati aperti portano pace, no a protezionismi di ritorno'**

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Tokyo, 5 mar. (Adnkronos) - Scegliere "tra cooperazione e dominio", consapevoli "che soltanto un rapporto tra uguali nella vita internazionale porta vantaggi diffusi" e che "un sempre maggiore sviluppo del commercio internazionale e della interdipendenza garantiscono la pace...

Tokyo, 5 mar. (Adnkronos) – Scegliere "tra cooperazione e dominio", consapevoli "che soltanto un rapporto tra uguali nella vita internazionale porta vantaggi diffusi" e che "un sempre maggiore sviluppo del commercio internazionale e della interdipendenza garantiscono la pace nel mondo". Un esempio? "La integrazione fra i mercati giapponese ed europeo è sempre più stretta grazie all'accordo di partenariato economico siglato nel 2019 tra Tokyo e Bruxelles, che ha eliminato i dazi delle esportazioni europee verso il Giappone e viceversa: un accordo lontano da protezionismi di ritorno".

Al terzo giorno della visita ufficiale in Giappone, quello che per gli impegni in agenda si annunciava come il più significativo dal punto di vista dei contenuti politici ed economici, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, interviene sulle questioni che dopo il ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump rischiano di sconvolgere gli equilibri internazionali.

Nessuna replica, neanche indiretta, nessuna polemica, ma solo la riaffermazione, con toni pacati e fermi, di concetti sempre ripetuti in varie circostanze e che trovano sponda in un Paese da sempre amico dell'Italia e con il quale la collaborazione è destinata a conoscere un "nuovo slancio" grazie al partenariato strategico entrato in vigore nel 2023.

"Abbiamo costruito insieme -sottolinea il Capo dello Stato parlando agli imprenditori italiani e giapponesi riuniti dalla Keidanren, la Confindustria nipponica- la via della democrazia e della pace nel secondo dopoguerra nel contesto internazionale che emergeva, dopo prezzi altissimi, dal drammatico conflitto mondiale. Giappone e Italia hanno saputo affermare lo stretto legame tra democrazia e prosperità, entrando a buon diritto tra i Paesi industrializzati del G7, seguendo principi come libertà, rispetto, multilateralismo".

"Entrambi Paesi trasformatori, abbiamo saputo fare della laboriosità dei nostri due popoli veicolo per un sempre maggiore sviluppo del commercio internazionale e della interdipendenza, elementi che garantiscono la pace nel mondo".

Posizioni che Mattarella ribadisce al termine dell'incontro con il premier del Paese del Sol levante, Shigeru Ishiba. "L'Italia sa di poter costruire con il Giappone un partenariato sempre più solido, a tutto vantaggio non soltanto dei nostri popoli ma di un ordine internazionale basato sulle regole, libero, aperto, inclusivo, pacifico, con norme certe, applicabili a tutti i Paesi, a prescindere da ogni considerazione di potenza economica o militare".

"Il nostro rapporto bilaterale così intenso e così proficuo -evidenzia il Capo dello Stato- si inserisce nel più ampio contesto delle relazioni tra il Giappone e l'Unione europea", che "si sono rafforzate molto negli ultimi anni. Uno sviluppo a cui l'Italia tiene particolarmente e che sostiene con convinzione, nella convinzione che questo partenariato Tokyo-Bruxelles produca risultati importanti in ambito economico e commerciale, così come nella difesa di principi e di valori che entrambi le parti considerano essenziali".

"La speranza di pace -ripete Mattarella- è una speranza che Giappone e Italia condividono, dando un contributo importante a questo riguardo, con la concezione di società aperte, con mercati aperti alla collaborazione, con disponibilità a collaborare su ogni campo, con qualunque altro Paese, con rispetto reciproco e nella fiducia reciproca. Auspichiamo che questo venga adottato in ogni parte del mondo come criterio per garantire l'approccio e la stabilità della pace".

E a questo proposito non può mancare un riferimento all'Ucraina: "Tokyo e Roma -afferma il Presidente della Repubblica- auspicano che una pace giusta, in linea con i principi della Carta dell'Onu, adeguatamente garantita a livello internazionale, possa essere finalmente trovata per l'Ucraina, per porre fine a questa tragedia che l'aggressione russa tre anni fa ha provocato".