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Dazi Cina-USA: Pechino risponde con nuove tariffe fino al 15%

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La tensione sui dazi Cina-USA cresce: Pechino introduce tariffe fino al 15%, Trump risponde con nuove misure. L’Europa osserva tra timori e possibili opportunità per le sue aziende.

La guerra commerciale dei dazi tra Usa e Cina si riaccende. Pechino ha deciso di rispondere alle tariffe aggiuntive imposte da Washington con una contromossa da 14 miliardi di dollari: a partire da oggi, sui prodotti americani importati in Cina scatteranno dazi tra il 10% e il 15%.

Dazi Cina Usa: Pechino risponde con tariffe fino al 15% su 14 miliardi di importazioni

Una decisione che arriva dopo la mancata telefonata tra il presidente cinese Xi Jinping e Donald Trump, lasciando intendere che la diplomazia ha fatto un passo indietro e lo scontro sui dazi tra Cina e Usa si intensifica.

Ma la Cina non è l’unica a muoversi. Lo stesso Trump ha rilanciato, annunciando un nuovo balzello globale del 25% su acciaio e alluminio, riportando le lancette indietro al 2018, quando scatenò la prima ondata di tensioni commerciali. Allora si arrivò a un’intesa con l’Europa, ma questa volta l’incognita è più grande: la strategia di ritorsioni incrociate potrebbe aprire nuovi scenari imprevedibili.

Gli analisti temono un’escalation. «Potrebbe diventare una situazione molto, molto complessa», avverte Zhang Yanshen del China Center for International Economic Exchanges. Anche perché la risposta cinese, per ora mirata su una serie di settori strategici – gas naturale liquefatto, carbone, attrezzature agricole, auto di grossa cilindrata – potrebbe non essere l’ultima parola. Trump ha già annunciato che presto renderà noti nuovi dazi “reciproci” contro chi impone tariffe agli Usa.

Dazi Cina-USA: l’Europa tra timori e opportunità nella guerra commerciale

E l’Europa? L’ombra di una pioggia di prodotti cinesi sul mercato europeo preoccupa molti, così come il rischio di diventare un bersaglio secondario nella guerra commerciale tra Washington e Pechino. Ma secondo Carlo Altomonte, esperto di politiche economiche europee alla Bocconi, la situazione potrebbe anche aprire delle opportunità: alcuni settori strategici, dall’auto elettrica alla farmaceutica, potrebbero avvantaggiarsi della redistribuzione delle catene di fornitura.

Il vero nodo, però, resta il rapporto tra Pechino e Washington. Per ora, Xi ha risposto con una mossa misurata, lasciando intendere che un margine per la trattativa esiste ancora. Ma la tensione resta alta, e il rischio è che la guerra commerciale diventi una lunga partita a scacchi con ripercussioni globali.