Davide Bonolis si apre sulla malattia: "Traumi e ansie, pesavo 104 chili"

Davide Bonolis si apre sulla malattia: a causa di traumi, ansie e insicurezze è arrivato a pesare 104 chili.

Davide Bonolis, figlio di Paolo e Sonia Bruganelli, si è messo a nudo.

Tramite il suo profilo Instagram, il ragazzo ha parlato della malattia che lo ha portato a pesare 104 chili e del percorso che sta facendo per tornare a stare bene.

Davide Bonolis si apre sulla malattia

Classe 2004, Davide Bonolis è nato dall’amore oggi finito tra Sonia Bruganelli e Paolo Bonolis. Il ragazzo, da sempre molto riservato, ha deciso di aprirsi sui social per raccontare la malattia contro cui ha combattuto negli ultimi anni.

A causa della mononucleosi, ha iniziato a prendere peso, arrivando a pesare 104 chili. A scuoterlo dal torpore in cui era finito è stata la morte del nonno.

Il racconto di Davide Bonolis

A didascalia di una serie di video e foto che lo immortalano ai tempi in cui pesava 104 chili, Davide Bonolis ha scritto:

“In questo periodo io e la mia psicologa stiamo attraversando e ripercorrendo dolori traumi e disagi che hanno fatto nascere in me ansie, preoccupazioni e altro. Oggi in particolare abbiamo curato il mio momento peggiore, quello che ha portato in me più problemi quello della mononucleosi che mi ha portato a prendere peso”.

Davide aveva 11 anni ed era un ragazzo tranquillo e sicuro di sé. A causa della malattia ha smesso di fare sport e si è chiuso in se stesso. Ha così iniziato a prendere peso, vedendo nel cibo la sua unica fonte di gioia. Per molto tempo ha evitato il contatto con le persone, “per la enorme paura di essere giudicato e deriso”.

La rinascita di Davide Bonolis

Bonolis ha raccontato che la spinta per tornare a vivere gliel’ha data la morte di suo nonno.

Ha dichiarato:

“7 giorni dopo la sua morte andai in camera dei miei e decisi di pesarmi ed ero arrivato a 104 kg, da lì la mia mente cambiò. Qui inizia il mio percorso, il percorso più duro che ho percorso. Con il passare del tempo decisi di ricominciare ad allenarmi e cercare di prendere in mano e cambiare la situazione, ma uscendo vivevo sempre gli stessi disagi, stesse paure e stesse insicurezze e per questi motivi tornavo a casa dagli allenamenti e mangiavo e mangiavo”.

Poi, 3 anni fa ha capito che si stava facendo ancora male e, grazie alla psicoterapia, è riuscito a riprendere in mano la sua vita.