Daniele Marcon, artista malato di sla che dipingeva grazie agli occhi, è morto a 58 anni.
La malattia e l’arte
A Daniele Marcon era stata diagnosticata la sla di ritorno da uno dei suoi viaggi in India, paese in cui si recava per lasciarsi ispirare per la sua arte. Non ha però mai smesso di dipingere, nemmeno quando la malattia l’ha lasciato paralizzato. L’unica parte del suo corpo a rimanere mobile erano gli occhi e propri i movimenti degli occhi davano indicazioni a un computer per la realizzazione delle sue tele.
Ad aiutarlo nel suo lavoro il padre, ceramista.
Molte mostre lo avevano visto protagonista nel corso degli anni. L’ultima un anno fa, nella restaurata chiesa di San Giovanni a Bassano: una collettiva intitolata “Messe” e promossa da Contemporary art experience.
La morte di Daniele Marcon
Daniele Marcon è morto ieri, 25 aprile, proprio a causa della malattia. Lascia sua moglie Sonia e la figlia Sofia.
Lo ricorda il collezionista Ivano Costenaro, suo grande estimatore e sostenitore: “Non ho mai visto nessuno attaccato alla vita e desideroso di produrre come lui. La ricerca pittorica per lui coincideva con la voglia stessa di vivere.”