La determinazione di Daniela Santanchè
Daniela Santanchè, ministro del Turismo, ha dichiarato con fermezza di non avere intenzione di dimettersi, nonostante il rinvio a giudizio per presunte irregolarità nei bilanci di Visibilia, una delle società da lei fondate. “Vado avanti”, ha affermato durante la cerimonia di apertura del Villaggio Italia a Gedda, sottolineando la sua volontà di continuare a servire nel governo. La senatrice di Fratelli d’Italia ha chiarito che le sue dimissioni dipenderebbero esclusivamente da una richiesta del premier Giorgia Meloni, affermando: “Ascolto il premier, non lo interpreto”.
Le reazioni politiche
Le parole di Santanchè hanno suscitato reazioni all’interno del governo. Guido Crosetto, ministro della Difesa, ha commentato la situazione affermando che la questione delle dimissioni è una questione che deve essere affrontata tra la premier e la ministra. “È una questione che devono affrontare la premier e Santanchè, soprattutto la Santanchè”. Questo mette in evidenza le tensioni interne al governo, dove la stabilità è fondamentale in un periodo di sfide politiche e sociali.
Il contesto legale
Il rinvio a giudizio di Santanchè è stato deciso dal gup, che ha accolto la richiesta dei pubblici ministeri Luigi Luzi e Marina Gravina. Insieme a Santanchè, sono coinvolti altri 16 imputati, tra cui il suo attuale compagno, Dimitri Kunz d’Asburgo Lorena, e l’ex socio Giovanni Mazzaro. Tutti sono accusati di false comunicazioni sociali, un’accusa grave che potrebbe avere ripercussioni significative sulla carriera politica della ministra. Il processo avrà inizio il 20 marzo prossimo presso il Tribunale di Milano, un evento che potrebbe influenzare non solo il futuro di Santanchè, ma anche l’immagine del governo nel suo complesso.