Il terzino destro, ex stella del Barça, è stato accusato di aver aggredito sessualmente una ragazza in un night club di Barcellona.
I fatti risalirebbero al dicembre 2022.
Dani Alves, al via al processo
Il 40enne è stato arrestato il 20 gennaio dell’anno scorso, a seguito di una serie di indagini condotte dalla polizia. Tre giorni dopo l’arresto il calciatore è stato trasferito per motivi di sicurezza nel penitenziario di Brians 2, dove si trova tuttora. Il processo, iniziato oggi, durerà fino a mercoledì. I pm hanno chiesto una condanna a nove anni di carcere, mentre gli avvocati della parte lesa avevano proposto 12 anni.
Le richieste di cauzione di Alves sono state negate perché il tribunale lo ha considerato a rischio di fuga, anche se si è offerto di consegnare il passaporto e di indossare un dispositivo di localizzazione.
Cosa dice la legge spagnola
In base alla legge spagnola sul consenso sessuale, il reato di aggressione comprende un’ampia gamma di illeciti, dall’abuso online fino allo stupro, ognuno dei quali prevede pene diverse. Il reato di violenza può essere punito con una condanna massima di 15 anni.
Nella testimonianza rilasciata ai pubblici ministeri, la presunta vittima ha raccontato di aver incontrato il brasiliano dopo mezzanotte nel nightclub Sutton a Barcellona. Lo ha accompagnato in un privè e in un bagno dove lui l’avrebbe schiaffeggiata, insultata e violentata. Prima che fosse incriminato, i legali del terzino hanno tentato di screditare il racconto della donna e di altri testimoni mostrando le registrazioni delle telecamere di sicurezza del locale.
Il tribunale ha tuttavia dichiarato che una qualsiasi provocazione non dovrebbe “in alcun modo giustificare un’eventuale aggressione sessuale“.
La linea di difesa
Alves ha modificato più volte la propria difesa, cambiando ben tre legali. All’inizio aveva affermato di non aver mai visto la donna, ma al momento dell’arresto ha negato solo qualsiasi contatto sessuale con lei. Tre mesi dopo ha confermato il rapporto sessuale, specificando che fosse stato consenziente e che lo avesse inizialmente negato solo per salvare il suo matrimonio.
In aula sarà rappresentato da Inés Guardiola. Il processo si terrà davanti a una commissione di tre giudici presieduta dal magistrato Isabel Delgado. Tra lunedì e martedì si terranno le deposizioni di 28 testimoni. Il tribunale ha inoltre predisposto che la testimonianza dell’accusatrice avvenga a porte chiuse e che non possano essere scattate immagini della donna per proteggere la sua identità.