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Dagli eventi all'hospitality, ecco come l'AI fa la differenza

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Roma, 11 set. (askanews) - L'intelligenza artificiale sempre più protagonista del nostro tempo. Una tecnologia in continua evoluzione che trova applicazione in ambiti e settori molto diversi come la diagnostica medica, la sicurezza, la guida autonoma, l'agricoltura di precisione, la grande distribu...

Roma, 11 set. (askanews) – L’intelligenza artificiale sempre più protagonista del nostro tempo. Una tecnologia in continua evoluzione che trova applicazione in ambiti e settori molto diversi come la diagnostica medica, la sicurezza, la guida autonoma, l’agricoltura di precisione, la grande distribuzione, la domotica. E non sono che esempi. L’intelligenza artificiale ha impatto anche sull’organizzazione di eventi, affianca i creativi nelle scelte senza sostituirli, una sorta di “sparring partner” che li aiuta a dare il meglio. Così accade in Venticento, agenzia nata nel 2009 specializzata in grandi eventi: convention, concerti, fiere, presentazione di prodotti. Come il tour per presentare il nuovo Pixel di Google che vede l’agenzia impegnata a Milano.

“Di Intelligenza artificiale nel nostro settore – dichiara ad askanews Antonio Lazzaro, Founder e Ceo di Venticento – si parla da circa due anni. Noi siamo stati tra i primi pionieri a studiarla e a farla nostra. Abbiamo dedicato quasi tutto il 2023 alla formazione interna, questo vuol dire che all’interno di Venticento tutti utilizziamo in maniera abbastanza rapida e utile l’IA per la creazione di immagini, di video ma anche semplicemente come un partner che aiuta a creare testi, ad approfondire la creatività. In parallelo da gennaio 2024 abbiamo iniziato ad utilizzarla negli eventi. La tecnologia deve essere propedeutica affinché il cliente possa comunicare in maniera diretta, chiara, impattante quelli che sono i propri valori, i contenuti, il concept, quello che noi andiamo a creare per il cliente. Il concept è la creatività, quello che distingue l’agenzia, noi siamo un’agenzia creativa. Questo non vuol dire che in tutti gli eventi che facciamo utilizziamo l’intelligenza artificiale o il mercato digitale o le interazioni ma, in base ai contenuti che dobbiamo veicolare, sarà responsabilità del reparto creativo conoscere tutti gli strumenti a disposizione, digitali e analogici, per performare al meglio. Questo è la forza dell’agenzia, questo è come ci piace posizionarci sul mercato”.

Da qualche anno l’intelligenza artificiale ha fatto il suo ingresso anche nel settore dell’hospitality. LVG Group si occupa di consulenza strategica per strutture ricettive e dal 2020 ne gestisce diverse in forma diretta. La sua storia, iniziata nel 2019, testimonia il ruolo crescente che l’intelligenza artificiale ha avuto e ha nel suo ambito di attività. A fare da spartiacque è stata la pandemia.

“Che ha stravolto totalmente il modo di gestire gli hotel e i dati relativi agli hotel, – spiega ad askanews Claudio Lavagna, Founder e Ceo di LVG Group – quindi abbiamo avuto il tempo di sviluppare della tecnologia interna, dapprima degli algoritmi fino ad oggi che siamo arrivati a sistemi più evoluti che noi chiamiamo di intelligenza potenziata uomo-macchina. Ci siamo accorti che la quantità di dati che doveva essere elaborata per avere degli output – che possono essere la riclassificazione di un bilancio secondo alcune tecniche piuttosto che una strategia di vendita o l’analisi di alcuni costi – era veramente una mole difficile da gestire a livello umano anche con sistemi evoluti e le tempistiche con cui veniva presa anche una decisione corretta non erano più sufficienti. Abbiamo capito che la tecnologia avrebbe avuto un ruolo fondamentale in futuro, quindi abbiamo deciso di creare un reparto di Ricerca e Sviluppo, che oggi è diventato una vera software house interna, che sviluppa tecnologia solo per il Gruppo LVG. Quindi ingegneri a fianco a esperti del settore hospitality che lavorano a braccetto per creare sistemi idonei a supportare chi prende decisioni, creando dei veri e propri assistenti virtuali che lavorano H24 contrariamente alle persone. Oggi – conclude – un consulente è in grado di fare al meglio il suo lavoro più velocemente ma anche di poter collaborare con più strutture ricettive rispetto a prima perché ha il supporto H24 di un sistema di intelligenza artificiale”.