Le attività sociali, l’allenamento in palestra, l’istruzione. Questi sono vari aspetti della vita quotidiana di giovani che vivono nelle zone provinciali. In alcuni casi, senza ragione apparente, questi giovani si trasformano in killer spietati, mostrando solo sui social media il loro lato più oscuro. Queste pulsioni e caratteristiche di personalità rimangono nascoste nel mondo reale, sia per paura che per vergogna di non essere più considerati le persone affidabili che tutti pensano di conoscere. Un caso recente riguarda un ragazzo di 17 anni di Viadana, nel Mantovano, che ha ammesso di aver ucciso una donna che aveva conosciuto online, solo per sperimentare come ci si sente a compiere un tale atto. Sempre più frequentemente si notano casi di violenza tra i giovani, che esplode improvvisamente e può essere diretta verso i membri della famiglia, come è successo a Paderno Dugnano, o verso estranei, come è avvenuto a Viadana e a Cesano Maderno, dove un 17enne ha attaccato un anziano con una mazza da baseball. C’è anche chi agisce violentemente contro i propri figli, come ha fatto Chiara, una 21enne della provincia di Parma, che ha prima dato alla luce e poi sepolto – due volte – i suoi neonati nel giardino di casa sua.
Da ragazzi "ordinari" a assassini: il tragico percorso che va da Viadana a Paderno Dugnano.
Giovani in aree provinciali, coinvolti in attività sociali e istruzione, stanno mostrando una tendenza preoccupante a diventare violenti, a volte trasformandosi in assassini. Questa violenza può essere diretta verso familiari o estranei. Uno dei casi recenti ha visto un diciassettenne di Viadana che ha confessato di aver ucciso una donna conosciuta online. Un altro episodio ha riguardato una ragazza di 21 anni di Parma, che ha dato alla luce e sepolto i suoi neonati nel suo giardino. Questi comportamenti violenti restano spesso nascosti nella vita reale, emergendo solo sui social media.