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Sorrento, il Vallone dei Mulini sequestrato diventato irriconoscibile

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Ora è irriconoscibile: per tanti affezionati alla Sorrento nascosta, il Vallone dei Mulini, sequestrato a marzo scorso, non è più lo stesso.

Era un luogo suggestivo per la di città Sorrento, una vera e propria cartolina. Ora il Vallone dei Mulini, sequestrato i primi di marzo dalla Procura di Torre Annunziata, è diventato irriconoscibile. Lo sdegno dei locali corre sui social: “C’è solo da piangere. Davvero sono stati in grado di fare questo?“. Quella che un tempo era una valle destinata alla macinazione – da cui il nome – è stata trasformata completamente dall’abuso edilizio, una piaga che affligge tanti luoghi della Penisola.

Dal tempio di Cerere a mulino: la storia

Il mulino, che si trova nel cosiddetto vallone della penisola sorrentina vicino a Capri, apparteneva alla famiglia Tasso, in seguito passò ai Correale. La storia vuole che nel luogo ci fosse un piccolo tempio dedicato alla dea romana Cerere. La sua vocazione agricola è rimasta nei secoli, perché nel Seicento fu costruito un mulino. Il motivo? Nel vallone scorre un torrente, ideale per attivare una ruota della macinazione del grano. Da allora, il Vallone dei Mulini è entrato nella memoria collettiva di tutta Sorrento. Ancora oggi, gli abitanti amano affacciarsi alla balaustra per ammirare il suo fascino decadente, tipico dei luoghi abbandonati. Purtroppo, questo fascino è venuto meno con i pesanti lavori di ristrutturazione, che hanno spinto la Procura di Torre Annunziata a sequestrare con urgenza l’immobile

Il Vallone dei Mulini sequestrato, poi irriconoscibile

Con l’acquisizione del complesso storico, il Wwf aveva notato un trasformazione radicale di quello che è un sito storico-paesaggistico da valorizzare. Per questo, il presidente del Wwf Penisola Sorrentina, Claudio D’Esposito, aveva denunciato tutto.

Il Vallone dei Mulini in una foto aerea

Secondo l’accusa, le opere sono state «realizzate anche in difformità dell’autorizzazione paesaggistica, che prevedeva il rispetto di diverse prescrizioni, completamente disattese dall’indagato». Nel registro degli indagati al momento è iscritto solo il nome dell’amministratore unico della società proprietaria della struttura per abusi edilizi, in base al codice dei beni culturali (opere eseguite in assenza di autorizzazione o in difformità da essa) e violazioni del testo unico per l’edilizia.

Il Vallone dei Mulini, simbolo dei luoghi abbandonati

Il rischio concreto – commentava a marzo Claudio D’Esposito del Wwf Terre del Tirreno, della Penisola Sorrentina – era che a turisti e cittadini, che si affacciano dalla balaustra, non sarebbe più apparsa l’immagine di uno spettacolo unico al mondo ma si sarebbe mostrato un luogo a cui accedere attratti dagli effluvi della cucina e dai colori degli addobbi delle aiuole a verde ‘coltivate’, con buona pace della flora spontanea, della fauna stanziale, di pipistrelli e rapaci notturni“. L’interesse del Vallone dei Mulini, infatti, non è solo storico. Il singolare isolamento della zona ha permesso la creazione di un vero e proprio microclima, che rende il Vallone unico al mondo.

Ora per molti quel fascino di abbandono è definitivamente compromesso. Non resterà che guardare al complesso con le immagini di qualche mese fa. Almeno, il microclima circostante è stato preservato: è quello che costituisce la ricchezza di un luogo unico e irripetibile sul Pianeta.

Il Vallone dei Mulini ritratto dalla balaustra