L’Anpi sezione “Luigi Conti” di Monguzzo ha organizzato un presidio a cui sono invitati “i cittadini democratici e antifascisti per impedire lo scempio della memoria della Resistenza” per protestare contro la proposta di intitolare una via di Erba (in provincia di Como) ad Alberto Airoldi, podestà della città negli anni Trenta e Quaranta e successivamente sostenitore della Repubblica di Salò.
La mozione prevede l’intitolazione ad Airoldi del primo tratto di via Crotto Rosa, dove si trova il Teatro Licinium, fondato dall’ex podestà. La proposta è stata avanzata dai gruppi consiliari della maggioranza di centrodestra (Forza Italia, Lega, “Il buonsenso Erba” e “Veronica Airoldi sindaco per Erba”) e verrà discussa nel corso del consiglio comunale di lunedì 15 luglio 2019. Durante la riunione, l’Anpi ha organizzato una manifestazione di fronte al municipio che inizierà alle ore 20.
La protesta ha raccolto numerose adesioni, specie tra i consiglieri di centrosinistra e le associazioni cattoliche, dal Pd a Cgil, Cisl e Uil, da Libera alle Acli, da Arci a Rifondazione comunista e a Como Senza Frontiere.
La protesta
“Ci ha fatto pervenire il proprio sostegno anche il deputato Emanuele Fiano, da sempre attento e sensibile a queste tematiche” queste le parole di Marcello Molteni, tra gli organizzatori del presidio.
“Sono un privato e mi sto dando da fare con Anpi per richiamare quante più persone possibile e dimostrare chiaramente che c’è chi dice no. Mio nonno combatté da partigiano in queste zone e io voglio tramandare ai miei figli l’importanza della memoria, evitando che il fascismo possa essere sdoganato” ha continuato Molteni. “Nessuno mette in dubbio i meriti culturali di Airoldi, ma non si può passare sopra certe cose: a Erba c’è già una via dedicata a Giancarlo Puecher, giovane partigiano decorato con la Medaglia d’oro della Resistenza fucilato proprio qui e Airoldi ebbe un ruolo attivo nel processo che lo condannò a morte.
Tra l’altro nella via che vorrebbero intitolargli viveva una delle famiglie ebree da lui segnalata. La città non può essere contemporaneamente antifascista e fascista“.
I promotori del presidio sarebbero rimasti indignati dal “tentativo di equiparare fascismo e antifascismo, proponendo nella stessa mozione anche l’intitolazione di un’altra via a monsignor Aristide Pirovano, partigiano che collaborò attivamente all’espatrio di ebrei e antifascisti durante gli anni della guerra” ha dichiarato Manuel Alfeo Guzzon, dell’Anpi provinciale di Como.
“Questo significa dare un colpo al cerchio e uno alla botte. Airoldi non fu affatto un fascista buono, come l’amministrazione comunale guidata da sua nipote Veronica vorrebbe far credere. Fu anzi uno zelante attuatore delle leggi razziali e nel 1939 pubblicò a proprie spese un volumetto intitolato ‘Elenco di cognomi ebraici’ per additare al pubblico ludibrio le famiglie ebree della zona, esponendole ai rastrellamenti nazisti. Peraltro esiste già un cippo che ricorda l’attività culturale di Airoldi, fuori dal teatro Licinium.
Tentare però di cancellare la memoria dedicandogli addirittura una via è scandaloso”.