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Giallo di Marcheno, accusati di omicidio i nipoti di Mario Bozzoli

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Giallo di Marcheno, la procura ha arrestato i nipoti di Mario Bozzoli per l'omicidio dell'imprenditore e due operai per favoreggiamento.

I nipoti di Mario Bozzoli sono stati accusati dell’omicidio dell’imprenditore. Sembra così essersi risolto il giallo di Marcheno, in provincia di Brescia, dove nel 2015 erano stati uccisi il proprietario delle Fonderie Bozzoli, che si occupavano della lavorazione dell’ottone, e un operaio dell’azienda, Giovanni Ghirardini. Oltre ai nipoti di Bozzoli la procura ha accusato anche due operai per favoreggiamento.

La fine del giallo di Marcheno

Sono passati quasi 4 anni dalla scomparsa dell’imprenditore bresciano Mario Bozzoli, il cui corpo non è mai stato ritrovato. Bozzoli, che al momento della morte aveva 50 anni ed era sposato con figli, aveva un’azienda insieme al fratello. L’inchiesta è stata aperta dopo che l’8 ottobre 2015 è scomparso senza lasciare traccia. L’ultimo avviso era stato dato alla moglie: Bozzoli l’aveva avvisata che sarebbe tornato a casa più tardi del solito. La sua auto, un suv BMW, è stata ritrovata nel parcheggio dell’azienda. Il giallo si è complicato quando pochi giorni dopo l’operaio Giuseppe Ghirardini disse alla sorella che sarebbe andato a caccia ma non tornò più. A differenza di Bozzoli, il cadavere di Ghirardini è stato ritrovato vicino a Ponte di Legno. L’analisi del corpo ha decretato come causa del decesso l’avvelenamento da cianuro. Secondo l’ipotesi degli inquirenti, Bozzoli sarebbe invece stato ucciso nei forni della ditta. Il procuratore generale Pier Luigi Maria Dell’Osso ha ufficialmente dichiarato la chiusura delle indagini il 17 maggio 2019. Sono stati arrestati per omicidio Alex e Giacomo Bozzoli, figli del fratello con cui Bozzoli aveva la società, e due operai, Oscar Maggi e il senegalese Abu, per favoreggiamento.