Jacopo Romeo Nella notte di ieri, le immagini del ponte Francis Scott Key che crollava nel fiume di Baltimora hanno fatto il giro del mondo. Nei video postati online si poteva osservare una grossa nave cargo andare a sbattere contro uno dei piloni del ponte: ma il pilota del portacontainer avrebbe potuto fare qualcosa per evitare l’incidente?
Crollo ponte a Baltimora, il balckout della nave
Secondo Clay Diamond, direttore esecutivo e consigliere generale dell’American Pilots Association, il pilota della nave cargo ha fatto tutto il possibile per evitare l’incidente. “Pochi minuti prima del ponte di comando, la nave ha subito un blackout totale, vale a dire che ha perso la potenza dei motori e l’energia elettrica, un blackout completo” – ha spiegato alla ‘Cnn‘ Diamond. La nave stava ormai collassando verso destra quando il comandante ha ordinato un forte timone a babordo e di gettare l’ancora: “Erano tutti passi appropriati, ma è successo così in fretta e con così poco tempo a disposizione… nessuna di queste manovre è stata sufficiente“ – dichiara ancora il direttore del APA.
Crollo ponte a Baltimora, il motivo dietro al disastro
Considerate le mosse del suo capitano, è stata dunque accantonata dalle autorità la pista che portava ad una possibile collisione volontaria. Ma, al momento, non si comprende perché il ponte sia crollato così rapidamente. Escluse anche le possibilità che portavano ad un atto terroristico o ad un hackeraggio, non resta che considerare la debolezza strutturale dell’infrastruttura stessa.
