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"Crisi finanziaria e carenza di personale nella sanità": le regioni lanciano l'allarme

Allarme regioni sanità

Il sistema sanitario è in gravi difficoltà. Così l'assessore alla sanità Donini che ha scritto una lettera ai ministri Schillaci e Giorgetti.

“È necessario e indifferibile programmare rapidamente un intervento straordinario e strategico, non di natura meramente emergenziale, in grado di proporre delle soluzioni, prontamente attuabili ed idonee ad affrontare nell’immediato la carenza di personale sanitario e la crisi finanziaria di cui, da ormai tre anni versano i Sistemi Sanitari Regionali”, ad affermarlo l’assessore alla sanità dell’Emilia-Romagna Raffaele Donini che, attraverso una lettera rivolta al ministro della Salute Orazio Schillaci e dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ha chiesto con urgenza che si proceda con la definizione di una soluzione che possa salvaguardare il sistema sanitario pubblico.

Allarme, le regioni lanciano l’allarme sulla sanità pubblica

Raffaele Donini nella sua lunga lettera ha sottolineato che a mettere in ginocchio la sanità pubblica sono la carenza di personale, l’aumento dei prezzi e i costi per l’approvigionamento energetico. A tale proposito ha spiegato: “Questa situazione determinerà conseguenze catastrofiche per il Servizio Sanitario pubblico. La sostenibilità economico-finanziaria dei bilanci sanitari è fortemente compromessa dall’insufficiente livello di finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale, dal mancato finanziamento di una quota rilevante delle spese sostenute per l’attuazione delle misure di contrasto alla pandemia da Covid-19 e per l’attuazione della campagna vaccinale, dal considerevole incremento dei costi energetici sostenuti delle strutture sanitarie e socio assistenziali, pubbliche e private accreditate, dal continuo aumento dei prezzi delle materie prime, dei materiali e dei servizi per effetto dell’andamento inflattivo”.

“Carenze hanno raggiunto livello di criticità insostenibile”

Non ultimo, parlando delle carenze di personale nel servizio sanitario pubblico, ha dichiarato che tali carenze “hanno raggiunto un livello di criticità insostenibile e trasversale a molteplici settori e servizi sanitari, con conseguenti disservizi che sono, purtroppo, oggetto delle cronache quotidiane. Questa situazione, peraltro, nei prossimi anni è destinata a peggiorare per effetto del personale dipendente e convenzionato che andrà in quiescenza, la cui consistenza è decisamente superiore a quella delle risorse umane formate che potranno essere impiegate”.

Non meno preoccupante infine “la pericolosa disaffezione o ‘crisi di vocazione’ che sta vivendo il personale afferente il Servizio Sanitario Nazionale in settori estremamente delicati, ma cruciali e strategici per la tenuta del Servizio Sanitario stesso, come quello legato all’emergenza”.