Dopo il Messico, anche il Nicaragua ha deciso di interrompere i legami diplomatici con l’Ecuador in seguito all’assalto alla sede dell’ambasciata messicana a Quito, avvenuto venerdì scorso. La tensione è scaturita dall’arresto dell’ex vicepresidente dell’Ecuador, Jorge Glas, durante l’operazione condotta dalle autorità ecuadoriane.
Il presidente Obrador: l’assalto dell’Ecuador è una violazione alla sovranità del Messico
Il presidente messicano Andres Manuel Lopez Obrador ha definito l’assalto “una palese violazione del diritto internazionale e della sovranità messicana”, istruendo il suo ministro degli esteri a interrompere i rapporti diplomatici con l’Ecuador. Obrador ha difeso Glas come un rifugiato politico, sottolineando che l’ex vicepresidente cercava asilo a causa della persecuzione subita.
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Oltre al Nicaragua, anche Bolivia, Cile, Cuba e Venezuela condannano l’assalto dell’Ecuador in ambasciata
L’arresto di Glas ha suscitato indignazione anche in altri paesi della regione centro e sudamericana tra cui Bolivia, Cile, Cuba e Venezuela. Il presidente nicaraguense Daniel Ortega ha seguito l’esempio del Messico, rompendo i legami diplomatici con Quito e definendo l’incidente “insolito e riprovevole”. Anche l’Organizzazione degli Stati Americani ha condannato l’arresto, sottolineando l’obbligo di rispettare l’inviolabilità delle missioni diplomatiche. Inoltre, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres si è detto “allarmato” dall’assalto e ha esortato entrambi i paesi coinvolti a risolvere le loro divergenze pacificamente.
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