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Mentre bitcoin e altre crypto monopolizzano l’attenzione dei media per la loro volatilità, si sta combattendo una guerra più grande: quella delle valute digitali sovrane. Cina e Stati Uniti hanno già tracciato le loro strategie, mentre l’Europa resta a guardare, rischiando di diventare uno spettatore di una partita che definisce il futuro del potere economico globale.
Attualmente, il dollaro rappresenta il 58% delle riserve mondiali, mentre l’euro si attesta al 20%. Questo equilibrio, fondamentale per la stabilità delle transazioni internazionali, è ora minacciato dall’ascesa di nuove tecnologie e dalla digitalizzazione dei sistemi di pagamento. L’economista Piero Cipollone ha sottolineato come “le transazioni finanziarie europee siano sempre più dominate da operatori non europei”, un chiaro segnale di vulnerabilità.
Criptovalute emergenti, Cina e Usa: due modelli per il dominio digitale
La Cina ha introdotto il suo Yuan digitale, un progetto gestito direttamente dalla Banca Centrale cinese, con l’obiettivo di creare una “digital silk road” e offrire ai Paesi emergenti un’alternativa al dollaro. Nel frattempo, gli USA puntano su un approccio di libero mercato, favorendo l’ascesa di stablecoin come Tether e leader del mercato come Bitcoin.
“Il wallet che useranno i Paesi in via di sviluppo deciderà chi controllerà la ricchezza di domani,” ha spiegato Stefano Caselli, economista esperto di geopolitica economica. La diffusione delle CBDC (Central Bank Digital Currencies) rappresenta uno strumento potente per il controllo delle transazioni globali, soprattutto in aree non bancarizzate, dove l’accesso a wallet digitali può trasformare intere economie.
Bitwise/VettaFi: Cresce l’interesse per le criptovalute tra i consulenti finanziari
Secondo il sondaggio annuale di Bitwise Asset Management e VettaFi, le criptovalute negli Usa stanno entrando in una “era mainstream”, con un crescente entusiasmo da parte dei consulenti finanziari americani:
- Aumento delle allocazioni: Il 22% dei consulenti ha investito in criptovalute per i clienti nel 2024, il doppio rispetto al 2023.
- Domanda dei clienti: Il 96% dei consulenti ha ricevuto richieste di informazioni sui cripto-asset.
- ETF spot su Bitcoin ed Ethereum: L’approvazione nel 2024 ha stimolato l’interesse, ma solo il 35% dei consulenti può ancora acquistare criptovalute per i clienti.
- Futuro ottimistico: Il 99% dei consulenti prevede di mantenere o aumentare l’esposizione alle criptovalute nel 2025.
Euro digitale, perché è così urgente per l’Europa
Nel panorama mondiale delle criptovalute e delle valute digitali, l’Europa rischia di perdere peso e rilevanza. Secondo Brunello Rosa, co-autore del libro “Digital Cold War“, il futuro dell’economia dipenderà da chi saprà “leggere e guidare” i cambiamenti in corso. Il progetto dell’euro digitale rappresenta quindi una necessità strategica per mantenere un ruolo competitivo nello scacchiere globale.
Senza un’azione decisa, gli europei rischiano di “produrre ricchezza che sarà usata per sviluppare economie non europee”, avverte Rosa. Il rischio non è solo economico ma anche politico: perdere il controllo dei sistemi di pagamento significa cedere una parte della propria sovranità economica. La BCE sta lavorando all’euro digitale come una barriera difensiva e un motore di rilancio, ma il tempo stringe.
Con gli Stati Uniti e la Cina che guidano l’innovazione, l’Europa deve agire rapidamente per proteggere la propria sovranità economica e garantire un ruolo attivo nella nuova economia digitale globale.