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L’ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato ha acuito i rapporti già tesi tra l’Alleanza e Mosca.
Russia e Nato vicine al “confronto diretto”
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato ai giornalisti: “Di fatto, le relazioni sono ora scivolate al livello del confronto diretto“, sottolineando che la Nato era “già coinvolta nel conflitto intorno all’Ucraina e continua a muoversi verso i nostri confini e ad espandere le sue infrastrutture militari“. Oltre due anni fa, infatti, Putin aveva invaso i territori di Kiev con il chiaro intento di porre un freno a quelli che considerava obiettivi espansionistici dell’alleanza militare intergovernativa.
I timori di Mosca
Il leader russo ha ripetutamente sostenuto la teoria secondo cui il suo Paese sarebbe stato ingannato dall’Occidente all’indomani della Guerra Fredda, poiché l’alleanza del Patto di Varsavia è stata sciolta, ma la Nato si è spostata verso est accogliendo gli ex membri del Patto e i tre Stati baltici che facevano parte dell’Unione Sovietica. Secondo la Russia, inoltre, l’intervento dei Paesi dell’Alleanza Atlantica nella guerra con l’Ucraina li ha resi parte in causa nel conflitto.
A febbraio Putin aveva espressamente detto che uno scontro diretto tra Russia e Nato avrebbe significato essere ad un passo dalla Terza Guerra Mondiale.
La risposta dell’Occidente
L’Occidente ha respinto più volte questa versione, affermando che la Nato è un’alleanza difensiva e che l’adesione è stata una scelta democratica di Paesi che si sono liberati da decenni di regime comunista. L’Alleanza Atlantica ha da sempre spiegato di aiutare l’Ucraina a lottare di fronte all’aggressione russa e di aver fornito a Kiev armi avanzate, addestramento e intelligence.
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha invece dichiarato che “Kiev non è indipendente nelle proprie azioni, esegue ordini impartiti dall’Occidente il cui obiettivo è solo quello di vincere contro la Russia“.