L’Organizzazione mondiale della Sanità ha confermato che il virus è ancora in circolazione e rappresenta un pericolo per la salute.
Covid, l’allarme dell’OMS
Maria Van Kerkhove, esperta dell’OMS, ha spiegato che si tratti ancora di “una pandemia che causa troppe (re)infezioni, ricoveri, morti e casi di Long Covid, quando esistono strumenti per prevenirli”, aggiungendo che è “caratterizzata da un impatto ridotto rispetto al picco di Covid di qualche anno fa, ma che è ancora una minaccia per la salute globale“. Alla luce dell’aumento dei contagi, il governo ha deciso di prorogare l’obbligo delle mascherine nelle strutture sanitarie all’interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi fino al 30 giugno 2024.
Le ultime varianti
In questo momento, le due varianti dominanti sono JN.1 e HV.1, che comprendono più della metà dei casi Covid. In particolare JN.1 rappresentava il 44% dei casi alla fine di dicembre. L’OMS l’ha definita l’ultima “variante di interesse”, dal momento che presenta cambiamenti genetici che le conferiscono un vantaggio e che la sua prevalenza sta crescendo a livello globale. Si caratterizza, inoltre, per una forte contagiosità. HV.1 invece è emersa alla fine dell’estate ed è stata la variante più diffusa per gran parte dell’autunno. Alla fine di dicembre rappresentava circa il 20% dei casi.
L’importanza della vaccinazione
I sintomi principali sono i medesimi in quasi tutte le varianti di Covid-19. Negli ultimi tempi, tuttavia, sembra essersi sviluppato in maniera dominante il mal di gola, unito all’assenza di febbre. Altri sintomi possono essere tosse persistente, mal di testa, congestione nasale e faringite. La campagna vaccinale ha implementato i nuovi vaccini, rendendoli efficaci anche contro la nuova variante “Kraken”, appartenente alla stessa famiglia di Omicron, garantendo un buon grado di protezione anche contro JN.1.