Costa si è dimesso dalla posizione di presidente attingendo alle autorizzazioni.

Enrico Costa, rappresentante di Forza Italia proveniente dal gruppo Azione, ha deciso di dimettersi dal suo ruolo di presidente della Giunta per le Autorizzazioni a Montecitorio. Nella sua lettera di dimissioni al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, Costa ha sottolineato di aver gestito le sue responsabilità con equanimità, nonostante il cambio di fazione politica non avrebbe dovuto influenzare la sua posizione. Tuttavia, per proteggere la Giunta da potenziali tensioni, ha scelto di rinunciare al suo ruolo.

Enrico Costa, il rappresentante che si è recentemente riunito alla fazione di Forza Italia provenendo dal gruppo Azione, ha deciso di rinunciare alla sua carica di presidente della Giunta per le Autorizzazioni a Montecitorio.

Questa notizia è stata resa pubblica dallo stesso parlamentare, che ha esplicitato le sue intenzioni di dimissioni tramite una lettera indirizzata al presidente della Camera, Lorenzo Fontana.

Nel suo messaggio al presidente Fontana, Costa afferma: “Sono stato scelto come Presidente della Giunta per le Autorizzazioni della Camera dei Deputati all’unanimità. Ho cercato di guidare con equanimità, ben consapevole dell’impegno che mi era stato affidato. Recentemente, ho deciso di unirmi al Gruppo parlamentare di Forza Italia, illustrando in dettaglio i motivi politici dietro questa scelta.

Regolamentarmente, questa decisione non dovrebbe avere alcuna implicazione sul mio ruolo attuale, come confermato da moltissimi precedenti”.

Tuttavia, Costa aggiunge: “In termini legali, sarebbe perfettamente appropriato continuare a svolgere il ruolo per cui sono stato eletto, nonostante nessuno abbia espresso preoccupazioni sulla qualità del mio lavoro. Tuttavia, devo prendere in considerazione anche la prospettiva politico-istituzionale. Credo che sia importante proteggere la Giunta e prevenire tensioni che potrebbero distoglierla dalle sue importanti responsabilità”.

Il deputato conclude: “Abbiamo costruito un ambiente di grande collaborazione e dialogo. Siamo stati in grado di affrontare questioni complesse con spirito costruttivo e senza pregiudizi. Questo processo non dovrebbe essere interrotto solo perché il Presidente ha fatto una scelta politica”.