Si parla da un po’ di tempo della malattia del cervo zombie, un nome altisonante che incute timore. Prima era circoscritta all’America, adesso sta arrivando in Europa, ma di cosa si tratta esattamente?
La malattia del cervo zombie
Causata da un prione, la malattia del cervo zombie comporta particolari rischi per l’uomo.
Si tratta di una patologia che nell’animale da cui prende il nome, causa il deperimento cronico. Questo è dovuto a un prione, ovvero una proteina alterata che trasmette l’anomalia alle altre determinando appunto i danni neurologici che poi portano alla morte.
Ad oggi non ci sono terapie efficaci e non sono stati segnalati casi di trasmissione all’uomo ma solo agli animali. Tuttavia c’è questo rischio e quindi daremo delle delucidazioni in merito a cosa fare in caso succeda.
I prioni acquisiscono proprietà tossiche che trasmettono anche alle cellule sane. C’è da dire che l’uomo può venire infettato attraverso il consumo di cibo contaminato ma l’efficienza di trasmissione è davvero molto bassa.
Ad oggi nessun uomo ha sviluppato la malattia del cervo zombie e quindi non abbiamo informazioni sui tempi di incubazione. Però sono in corso degli studi sugli animali, i quali entrerebbero in contatto con il virus, acquisendolo dal mondo esterno, che esplorano con la bocca.
Poi l’infezione viaggia e raggiunge il cervello. Gli esperti che studiano il fenomeno, stanno valutando gli eventuali effetti collaterali del trattamento nell’uomo. Ad ogni modo si tratta di una ricerca ancora sperimentale.
Non si può escludere però che fra molti anni, chi ha consumato della carne di cervo infetta, sviluppi la patologia.
Correlato a questo argomento c’è quello della caccia responsabile: la maggiore preoccupazione degli esperti infatti sono proprio i cacciatori che mangiano le prede potenzialmente infette.