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Cortei: Conte, 'Meloni nasconde testa sotto sabbia, Piantedosi riferisca in Parlamento'

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Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Presidente Meloni, ancora una volta sei rimasta silente senza proferire parola, ignorando le violente manganellate che ieri hanno provato a silenziare i giovani scesi pacificamente per le strade di Pisa e Firenze. Non si tratta di un caso isolato: sono episodi che s...

Roma, 24 feb. (Adnkronos) – "Presidente Meloni, ancora una volta sei rimasta silente senza proferire parola, ignorando le violente manganellate che ieri hanno provato a silenziare i giovani scesi pacificamente per le strade di Pisa e Firenze. Non si tratta di un caso isolato: sono episodi che si stanno ripetendo da Torino a Milano, da Vicenza a Catania. E tu, Giorgia Meloni, continui a tacere, a nascondere la testa sotto la sabbia. Abbiamo chiesto al ministro dell’Interno Piantedosi di riferire urgentemente in Parlamento, sulla preannunciata 'riflessione e verifica sugli aspetti organizzativi e operativi'". Lo scrive in un post su Facebook il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte.

"La questione però -aggiunge l'ex premier- coinvolge più ampiamente le responsabilità dell’intero Governo sulla gestione delle manifestazioni di protesta e si ricollega anche all’inasprimento delle norme che il Governo sta perseguendo per reprimere il dissenso. Presidente Meloni, ricordi le parole che hai pronunciato quando in Parlamento hai chiesto e ottenuto la fiducia? Allora dichiarasti solennemente: 'Difficilmente riuscirò a non provare un moto di simpatia anche per coloro che scenderanno in piazza per contestare le politiche del nostro Governo, perché inevitabilmente tornerà nella mia mente una storia che è stata anche la mia. Io ho partecipato a tantissime manifestazioni nella mia vita'". Aggiungesti anche un’esortazione: 'Siate liberi!'".

"A rileggerla oggi quella esortazione si rivela una presa in giro. Che fine ha fatto quel tuo 'moto di simpatia'? Dov’è oggi il riconoscimento del legittimo diritto al dissenso? Hai incitato i nostri ragazzi a credere alle proprie idee, ad agire di conseguenza, a non rinunciare alla libertà. È bastato un anno e mezzo di Governo, di giornate rinserrate nel palazzo, per cambiare totalmente idea: la retorica dell’ardore giovanile -conclude Conte- scompare sotto i ruvidi colpi di manganello. Un’altra abiura, l’ennesima retromarcia".