“L’Italia è un paese corrotto” – quante volte abbiamo sentito, e forse noi stessi pronunciato, queste parole, pensando ai tanti scandali che negli anni hanno coinvolto il nostro Paese. In realtà, però, la classifica sulla corruzione pubblicata da Transparency International, dimostra che la situazione non è così drammatica come si potrebbe pensare.
Classifica sulla corruzione: la posizone dell’Italia nel mondo
Secondo i dati raccolti dalla classifica di Transparency International sull’indice di percezione della corruzione, l’Italia si è piazzata al 42esimo posto (punteggio 56) su 180 Paesi al mondo, mentre risulta essere alla 17esima posizione tra i 27 Stati membri dell’Unione Europea. Gli Stati più virtuosi, secondo la medesima classifica, sono la Danimarca (con un punteggio di 90), la Finlandia e la Nuova Zelanda. Al contrario, sono in difficoltà il Venezuela, la Siria e il Sud Sudan. Ricordiamo che, secondo questo sistema, gli Stati che conseguono un punteggio di 0 sono considerati molto corrotti, chi arriva al 100 non lo è per nulla.
Classifica sulla corruzione: il commento
“Il consolidamento del punteggio del nostro Paese nel CPI 2023 conferma l’Italia nel gruppo dei Paesi europei più impegnati sul fronte della trasparenza e del contrasto alla corruzione” – ha commentato Michele Calleri, Presidente di Transparency International Italia – “In Italia, ad oggi, rimangono aperte alcune questioni che continuano a incidere negativamente sulla capacità del nostro sistema di prevenzione della corruzione nel settore pubblico. Dalle carenze normative che regolano il tema del conflitto di interessi nei rapporti tra pubblico e privato, alla mancanza di una disciplina in materia di lobbying e alla recente sospensione del registro dei titolari effettivi per arginare il fenomeno dell’antiriciclaggio“.