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Corruzione e urbanistica a Milano: l'interrogatorio di Giovanni Oggioni

Giovanni Oggioni durante l'interrogatorio sulla corruzione a Milano

L'ex dirigente comunale milanese Giovanni Oggioni affronta gravi accuse di corruzione e depistaggio.

Le accuse contro Giovanni Oggioni

Domani mattina, venerdì 7 marzo, si svolgerà l’interrogatorio di garanzia di Giovanni Oggioni, ex dirigente comunale di Milano, attualmente agli arresti domiciliari. L’incontro si terrà davanti al giudice per le indagini preliminari Mattia Fiorentini, dove Oggioni avrà l’opportunità di difendersi dalle pesanti accuse di corruzione, depistaggio e falso.

Queste accuse emergono da un’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza, coordinata dai pubblici ministeri Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici.

Il contesto dell’inchiesta

Secondo le indagini, Oggioni avrebbe favorito le pratiche edilizie della società Abitare In, in relazione a cinque importanti interventi immobiliari, tra cui il Lambrate Twin Palace e Porta Naviglio Grande. In cambio di tali favori, l’ex dirigente avrebbe ottenuto l’assunzione della figlia nella stessa società, con contratti che ammontano a oltre 124mila euro, senza dichiarare conflitti di interesse. Inoltre, Oggioni avrebbe ricevuto un contratto di consulenza da Assimpredil Ance, l’associazione dei costruttori, per un valore di oltre 178mila euro, condizionando l’attività amministrativa di undici pratiche edilizie.

Le implicazioni legali e le indagini in corso

Le accuse di depistaggio si riferiscono alla cancellazione di un account cloud da parte di Oggioni, avvenuta dopo il sequestro dei suoi dispositivi. Inoltre, è accusato di aver presentato falsi documenti riguardanti progetti immobiliari, spacciandoli per ristrutturazioni legittime, in violazione delle normative urbanistiche. Gli interrogatori di altri tre indagati, per i quali la Procura ha richiesto misure interdittive, sono previsti per la prossima settimana. La Procura di Milano ha messo in evidenza come Oggioni avesse già firmato convenzioni che non erano state approvate dalla giunta, un aspetto contestato dai pubblici ministeri.

Il ruolo di Oggioni nell’urbanistica milanese

Oggioni, descritto come un professionista esperto nel campo della gestione delle risorse territoriali, ha avuto un ruolo significativo nella trasformazione della città di Milano. Tuttavia, le indagini hanno rivelato che avrebbe strumentalizzato la sua posizione per favorire interessi privati a scapito della legalità. I pubblici ministeri hanno sottolineato come, attraverso la sua influenza, Oggioni abbia contribuito a rimuovere l’obbligo del piano attuativo per progetti edilizi, un requisito fondamentale per garantire servizi adeguati ai cittadini. Le imprese coinvolte avrebbero anche beneficiato di sconti sugli oneri di urbanizzazione, evidenziando un sistema di corruzione radicato.