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Corea del Sud, scontro tra presidente e Parlamento: revocata la legge marziale

polizia

A seguito delle pressioni del Parlamento e dell'alleato americano, il presidente della Corea del Sud ha ritirato il decreto sulla legge marziale

In Corea del Sud è scoppiato un vero e proprio caos tra il presidente e il Parlamento. Nel corso della giornata di ieri, Yoon Suk-yeol aveva proclamato la legge marziale, ritenendola necessaria per difendere la Corea del Sud dalle forze comuniste nordcoreane. I parlamentari si erano opposti in massa: alla fine il presidente ha fatto marcia indietro.

Corea del Sud, ritirato il decreto sulla legge marziale: il passo indietro del presidente

“Sradicherò le forze filo-nordcoreane e proteggerò l’ordine democratico costituzionale. Attraverso questa legge marziale, ricostruirò e proteggerò la libera Repubblica di Corea” – con queste parole, Yoon Suk-yeol annunciava nel corso della giornata del 3 dicembre l’entrata in vigore della legge marziale in Corea del Sud. Il decreto non è stato preso bene dal Parlamento che ha protestato in massa. Nelle ore successive, Yoon Suk-yeol è tornato sui suoi passi e ha eliminato il decreto. Secondo quanto appreso, l’influenza americana sullo Stato orientale ha avuto un peso fondamentale nel prendere questa decisione.