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Controversia sulla nomina della garante dei detenuti ad Asti

Controversia sulla nomina della garante dei detenuti ad Asti

Accuse di razzismo e fake news per la nuova garante dei detenuti di Asti

Un’elezione controversa

La nomina di Stefania Sterpetti a garante dei detenuti di Asti ha sollevato un acceso dibattito politico e sociale. Eletta dal Consiglio comunale il 22 aprile, la Sterpetti, dirigente dell’Asl cittadina, è finita nel mirino delle opposizioni che l’accusano di aver pubblicato contenuti razzisti sui social media. I consiglieri comunali Vittoria Briccarello (UnitiSiPuò) e Michele Miravalle (Pd) hanno evidenziato frasi inquietanti, come quella in cui si invitava una persona detenuta in sciopero della fame a “togliersela di mezzo da sola”.

Le accuse di razzismo

Le esternazioni della Sterpetti non si fermano qui. I suoi detrattori hanno riportato post in cui la neo garante si definisce “razionista” e paragona i migranti a “ciarpame”. Queste affermazioni hanno scatenato una reazione immediata, con richieste di riconsiderare la sua nomina da parte di figure come Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione Antigone. La Sterpetti ha risposto alle accuse, esprimendo dispiacere per quello che ha definito un “linciaggio mediatico” e sostenendo che i suoi post sono stati estrapolati e manipolati per fini politici.

La difesa della garante

In una dichiarazione, Stefania Sterpetti ha affermato di aver sempre lavorato con “serietà, competenza e umanità”. Ha sottolineato che la sua carriera nella sanità pubblica è stata caratterizzata da un approccio inclusivo, senza distinzioni tra le persone. Tuttavia, le sue affermazioni sui social media continuano a sollevare interrogativi sulla sua idoneità a ricoprire un ruolo così delicato come quello di garante dei detenuti. La Sterpetti ha anche citato post controversi, tra cui uno che elencava le opere di Mussolini, come parte della campagna di discredito nei suoi confronti.

Il contesto politico

La votazione per la nomina della Sterpetti è avvenuta in modo segreto, con 14 voti a favore e 12 contro. La sua candidatura è stata sostenuta dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Federico Cirone, che ha elogiato le sue qualità personali. Tuttavia, il risultato ha evidenziato una divisione all’interno del Consiglio comunale, con una parte della maggioranza che sostiene il sindaco Maurizio Rasero e un’opposizione sempre più critica. La situazione attuale solleva interrogativi sulla direzione futura della politica locale e sulla gestione dei diritti dei detenuti ad Asti.