I nuovi cambiamenti sulle normative per gli impianti di riscaldamento, riguardano anche i condizionatori e climatizzatori. Essi sono impianti più ecosostenibili perché non provocano inquinamento atmosferico. Sfruttando solo l’energia elettrica sono in grado di gestire le temperature e quindi di: riscaldarle o raffreddarle.
Attualmente sono richiesti dei controlli che variano in base a potenza e all’età dei dispositivi. Nello specifico vediamo che il Controllo condizionatori avviene per: pulizia, efficienza energetica e resa termica. Le manutenzioni che si effettuano periodicamente sono utili per avere degli impianti che rimangono prestanti e con bassi consumi.
Quali controlli fare?
Le manutenzioni nei condizionatori sono interventi mirati utilissimi per garantire ottime funzioni del dispositivo. Essi sono diversi dai controlli. Dobbiamo fare quindi una diversificazione.
Una buona pulizia consente di eliminare le ossidazioni, ruggini e la condensa che si crea all’interno del dispositivo. I filtri tendono a intasarsi a causa delle polveri e questo riduce la potenza del getto d’aria. Il condizionatore quindi ha bisogno di richiedere più energia elettrica. Tale affaticamento tende a farlo invecchiare prima, ma soprattutto aumenta le usure al suo interno.
Durante un intervento di manutenzione è possibile fare anche dei controlli per verificare che ci sia la presenza del gas refrigerante. Un elemento importantissimo e necessario al dispositivo perché senza di esso non è possibile creare aria fredda e unitamente esso non riesce a raffreddarsi iniziando il surriscaldamento. Purtroppo le condutture che trattengono il gas refrigerante e in cui è presente poi la reazione chimica di raffreddamento, si possono spaccare e far disperdere il gas. Quando non è più presente occorre prima sostituire per intero il circuito chiuso e poi ricaricare.
Questo è quello che riguarda espressamente la manutenzione. Però i controlli sono interventi da fare ogni 2 anni e che riguardano espressamente la resa termica ed energetica. In questo caso c’è un’analisi del passaggio elettrico e della funzionalità del sistema. Il tecnico controlla: i tempi di raffreddamento e di riscaldamento, le temperature che sono raggiungete all’interno e all’esterno.
Un lavoro di analisi che però consente di valutare la reale condizione ed età del dispositivo in questione. Nel momento in cui i dispositivi non rispettano tempi e temperature, allora si può intervenire con ulteriori manutenzioni e interventi di riparazione.
Controllo condizionatore: quando è obbligatorio?
Nei condizionatori a differenza delle caldaie si hanno controlli che diventano obbligatori solo quando la potenza dell’impianto è di 12 kW. Dunque si parla di impianti che sono più potenti e di solito i multisplit. Avendo una potenza superiore di assorbenza elettrica, occorre fare la revisione ogni 2 anni e i controlli sono obbligatori per valutare che non consumino molto.
In generale però, per tutti gli altri tipi di condizionatori, non è per forza necessario fare controlli di revisione, vale a dire quelli certificati. Naturalmente, per il benessere del dispositivo, occorre una manutenzione ogni 2 anni e la pulizia. Quest’ultima si divide nella pulizia dei filtri che deve essere ogni 6 mesi per dispositivi che sono utilizzati continuamente. Oppure la si deve fare prima di accenderli quando sono spenti per molti mesi. Poi c’è la pulizia con sanificazione annuale.