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Conte del M5s ha dichiarato: 'Non dialogherò più con Grillo, le pec sono destinate agli avvocati'.

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Giuseppe Conte, presidente del M5S, durante un'intervista su Rete 4 ha sottolineato la sua speranza che la disputa con Beppe Grillo si risolva presto, affermando che le future questioni legali saranno gestite dai suoi avvocati. Conte ha confrontato il comportamento di Grillo con quello di un genitore iperprotettivo poiché Grillo, fondatore del Movimento, vuole mantenere un controllo eccessivo su temi discussi dal Movimento. Questo attrito è acuito dalla minaccia di Grillo di insistere sul rispetto del limite dei due mandati. Conte ha replicato con forza, ribadendo la possibilità di cambiamento delle regole statutarie. Malgrado questo, Grillo permane nel suo punto di vista, continuando a condividere suggerimenti sarcasitici per il nuovo simbolo del Movimento sui social media. Secondo un sondaggio del Swg, il 68% degli elettori M5S sosterrebbe Conte se avvenisse una scissione, mentre solo il 21% seguirebbe Grillo.

Giuseppe Conte, presidente di M5s, ha affermato in un’intervista su Rete 4 che spera che la questione con Grillo si risolva presto. Ha detto che non continuerà a rispondere alle continue comunicazioni e minacce legali di Grillo, sottolineando che da ora in poi tutte le questioni legali saranno gestite dai suoi legali. Conte ha inoltre riferito che qualsiasi atto legale esperito da Grillo non influenzerà il percorso di evoluzione che M5s ha intrapreso. Durante l’intervista, Conte ha discusso di una clip mostrata che conteneva una dichiarazione di Grillo in cui affermava di essere il “padre” del Movimento. Conte l’ha paragonato a un genitore che esercita un controllo eccessivo sugli adulti, sottolineando che Grillo non può decidere su quali temi possono discutere i membri del Movimento.

L’attrito tra Conte e Grillo è diventato ancora più evidente con l’ultimo sviluppo di questa saga. Grillo, offeso dal fatto che Conte ha suggerito di terminare il suo contratto di consulenza con M5s, ha risposto con una lettera minacciosa. La risposta di Conte è stata chiara, mettendo fine a questi scambi di corrispondenza e chiedendo a Grillo di rivolgersi ai suoi legali. Questo evento ha segnato la fine di un’epoca di scambi amari.

La strada legale sembra l’unico percorso rimasto come proposto dalla leadership M5s per sancire un ruptura che a questo punto sembra ineluttable. Nei due schieramenti non sembra esserci alcuna intenzione di disarmare. Grillo risponde ai vari punti sollevati nel recente messaggio di Conte. L’ex primo ministro lo ha accusato di esercitare un controllo autoritario sul Movimento e di voler ostacolare il processo costituente. Conte continua a rifiutare i divieti imposti da Grillo sui temi politici da discutere in assemblea: nessuna regola statutaria – scrive Conte – è esente da possibili cambiamenti. Questo comprende anche il simbolo, il nome e il limite dei due mandati. Grillo, tuttavia, non cede. Condivide sui social media il suo consiglio per il nuovo simbolo: Movimento5pec, circondato dall’usuale cerchio rosso M5s modificato dal fondatore. Con evidente sarcasmo sullo scambio di lettere tra i due. Tuttavia, nella sua risposta al presidente, il sarcasmo cede il posto ad un tono più duro. Grillo respinge completamente le accuse del presidente M5s. Mi accusi di avere un’ottica autoritaria del movimento – scrive – non è altro che un riflesso delle intenzioni altrui. Se vogliamo discutere di comportamenti non conformi ai principi democratici del movimento – aggiunge – dobbiamo considerare gli schemi subdoli attraverso i quali si sta tentando di erodere le sue fondamenta, invocando ipocritamente un presunto processo democratico. Grillo continua a sminuire la Costituente in cui sta lavorando il Movimento. E cita Dante: vorrei farvi rivivere le nostre prime stelle, dalle origini del Movimento. Il fondatore insiste sul mantenimento del limite di due mandati.

Rispondendo alla minaccia di interrompere gli impegni presi, l’affermazione è che le sue “retribuzioni” sono adeguate sia per il suo ruolo che per i costi ad esso associati, soprattutto in un periodo in cui c’è un tentativo di stravolgere l’identità e i valori del Movimento. Mentre Grillo considera l’idea di portare le minacce di Conte all’attenzione degli organi del M5s, il presidente del Movimento Cinque Stelle sembra essere infastidito dalla divulgazione di lettere private. Questo viene interpretato come un segno di debolezza da parte del garante e da chi lo asseconda, secondo il pensiero al vertice del 5s. Tra i corridoi della Camera si pensa che molte delle sue parole siano un riferimento nascosto a Virginia Raggi, membro del Comitato di Garanzia. Ella ribadisce sui social che non ha intenzione di assumere il controllo di nessun partito né di partecipare a trame di palazzo, ma rivendica il diritto di esprimere la sua opinione, senza essere classificata come ‘fedelissima’ di una parte o dell’altra. Danilo Toninelli, alleato di Grillo, esorta il presidente a rispondere alle questioni sollevate dal fondatore, altrimenti ci saranno dei contrattempi. Nel frattempo, Conte insiste sulla Costituente, la cui ultima fase potrebbe essere rinviata dal 19 e 20 ottobre all’inizio di novembre. Secondo un sondaggio della Swg, la maggior parte del partito sembra appoggiare Conte. Se dovesse verificarsi una divisione, il 68% degli elettori del M5s sarebbe pronto a sostenere il presidente nella creazione di un nuovo movimento. Solo il 21% sceglierebbe di seguire il garante.