È ormai ufficiale che la comunità del M5s avrà la responsabilità di prendere decisioni su questioni delicate e complesse che da tempo stanno accendendo i dibattiti sia tra i membri della base che tra i vertici del Movimento.
Questo rientra nella seconda parte del processo costituente, avviato da Giuseppe Conte dopo le elezioni europee, che affronterà questioni delicate quali il cambiamento del ruolo del garante, attualmente detenuto da Beppe Grillo, e quello del presidente, il cambiamento del nome e del simbolo del Movimento, la revisione del limite dei due mandati e la decisione sulle alleanze. Sia su questi argomenti che su molti altri, sono invitati a dare il loro parere gli attivisti a 5 Stelle nei “tavoli di confronto deliberativo” che segneranno il cammino verso l’Assemblea finale di Novembre.
300 membri e 30 sostenitori hanno il compito di sviluppare proposte concrete per il voto finale. Dopo l’annuncio sul sito, Conte ha lanciato la “fase due” con un video. “Voi avete deciso le priorità dell’Assemblea costituente e tutto ciò è registrato in modo trasparente da società indipendenti”, afferma rivolto a una “comunità vivace e vibrante”. Molti interpretano queste parole come un messaggio velato a Grillo, che ha frequentemente criticato il processo costituente.
Per Campo Marzio, le questioni selezionate dalla comunità 5s sono viste anche come un segnale evidente alla base che sostiene il fondatore, che più volte aveva impedito il dibattito su questioni considerate intoccabili. Mandati, simbolo e ruolo del garante entrano però nell’officina della Costituente con un risultato ancora incerto. Nel frattempo, Grillo si prepara ad un confronto finale, che appare sempre più politico che legale.
Il fondatore del Movimento 5 Stelle non si sta certo fermando ad osservare un processo costituente che mette ora ufficialmente in discussione il suo ruolo.
Decide dunque di rispondere decisamente, compiendo azioni tramite email e contatori digitali. Dopo avere inaugurato la sua ‘Bacheca dei Mugugni’, Grillo torna sui social media per fare un primo resoconto della situazione. “Ci sono state 22.837 email – scrive – ringrazio tutti per la risposta”. Grillo pone l’accento sulla portata del progetto che mira a raccogliere i reclami del M5S. Molti hanno notato gli 800 contributi extra rispetto ai 22.000 raccolti dalla Costituente avviata da Conte.
Guardando da vicino il contenuto delle email, che Grillo ha messo in evidenza, la competizione tra i due è chiaramente visibile. Tra i messaggi pubblicati, c’è chi fa appello a Grillo per salvare il Movimento, evocando una possibile divisione; chi critica Conte e descrive la Costituente come un “burlesque”; e chi si allinea semplicemente al “movimento originario” sostenuto da Grillo. Nel frattempo, all’interno del partito M5S ci sono malcontenti. “È una selezione di scontenti, non c’è trasparenza”, riflette qualcuno, criticando la decisione di Grillo di condividere solo alcune delle migliaia di email ricevute.
“Un aspetto ancor più rilevante – si fa notare con un po’ di sarcasmo – riguarda tutti i commenti negativi agli interventi pubblici di Grillo”. Si guarda con ancora più scetticismo l’iniziativa da Campo Marzio, qualcosa che “non è in linea con un ruolo di garanzia e imparzialità e che potrebbe servire solo a gettare benzina sul fuoco”. Il presidente Conte, che ultimamente ha evitato di rispondere a Grillo, fa invece leva sui problemi di partito.
Su 20 proposte iniziali, generate da migliaia di suggerimenti, solo 12 avanzano alla ‘seconda fase’. Il capo mette l’accento su quelle in cima all’elenco delle 153 mila scelte fatte dai circa 15 mila membri: la salute, l’occupazione, la lotta alla frode fiscale, la pace e la giustizia.