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Contaminazione da plutonio a Roma: cosa è successo al centro Enea

Immagine del centro Enea a Roma con focus sulla contaminazione

Un lavoratore del centro Enea di Casaccia risulta contaminato da plutonio, indagini in corso.

Un evento preoccupante al centro di ricerca

Il recente episodio di contaminazione da plutonio presso il Centro di ricerca Enea di Casaccia, situato alle porte di Roma, ha sollevato preoccupazioni e interrogativi. Un lavoratore è stato sottoposto a controlli dopo che nel suo corpo è stata rilevata una radioattività superiore alla norma. Fortunatamente, le prime verifiche escludono rischi immediati per la salute del dipendente e per l’ambiente circostante. Tuttavia, la situazione rimane sotto attenta osservazione, mentre le autorità competenti avviano accertamenti per comprendere le dinamiche di quanto accaduto.

Le reazioni politiche e le indagini

La notizia ha preso piede nel pomeriggio, in seguito a un’interrogazione parlamentare presentata da deputati del Partito Democratico al ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto. I parlamentari hanno chiesto chiarimenti riguardo a un presunto caso di contaminazione da plutonio che avrebbe coinvolto un operaio presso l’ex sito nucleare di Casaccia, gestito dalla Sogin. Questo centro, che fino al 1987 si occupava della produzione di plutonio, ha visto un cambiamento significativo nella sua missione, ora focalizzata su ambiente ed energia.

La gestione della situazione da parte di Sogin

In un comunicato, Sogin ha confermato che il 21 novembre scorso, durante attività di gestione di rifiuti radioattivi, è stato riscontrato un evento di contaminazione interna di un dipendente. La società ha rassicurato che i monitoraggi effettuati hanno registrato valori confortanti e ha escluso categoricamente la possibilità di contaminazione dell’ambiente esterno. Nonostante ciò, l’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare (Isin) ha avviato ispezioni per monitorare l’evoluzione della situazione e garantire la sicurezza dei lavoratori e dell’area circostante.

Le dichiarazioni degli esperti

Il direttore del Dipartimento nucleare di Enea, Alessandro Dodaro, ha sottolineato che la contaminazione potrebbe essere avvenuta accidentalmente, ma ha rassicurato che le quantità di plutonio presenti nel centro sono minime. Inoltre, ha evidenziato che i controlli effettuati sono estremamente accurati, talvolta anche per quantità non pericolose per la salute. Questo episodio mette in luce l’importanza di mantenere elevati standard di sicurezza nei laboratori che trattano materiali radioattivi e la necessità di indagini approfondite per prevenire futuri incidenti.