Firenze, sabato. Matteo Salvini, in un Congresso che ha avuto tutti gli occhi puntati su di lui, ha avuto l’opportunità di riflettere sui successi del governo negli ultimi due anni e mezzo.
Congresso Lega, Salvini: l’annuncio e l’ovazione della sala
Matteo Salvini al Congresso della Lega ha avuto l’opportunità di ribadire con forza il cammino ancora da percorrere, come l’autonomia, uno degli obiettivi principali del centrodestra. La sala ecco che esplode in un’ovazione. Per acclamazione, Salvini resta alla guida della Lega fino al 2029. confermando con entusiasmo la sua leadership fino a tal data.
Poi c’è Giorgia Meloni, che si fa sentire da lontano. Un videomessaggio breve ma carico di energia. “Pancia a terra” – esorta. E lo dice con quella grinta che la contraddistingue. L’invito agli alleati è chiaro: non fermarsi. Il governo, insomma, sta facendo bene. E la maggioranza degli italiani è ancora con loro, continua a sottolineare la premier. Con il cuore di chi sa che la strada è lunga, ma che la meta non è mai stata così vicina.
Congresso Lega, colpo di scena: Salvini e Vannacci l’annuncio
E poi arriva il colpo di scena: Marine Le Pen, la leader del Rassemblement National, si collega al Congresso della Lega in video. Una sorpresa che nessuno si aspettava. Matteo Salvini la introduce, e inizia a parlare della sua vicenda giudiziaria. Quella condanna all’ineleggibilità per cinque anni. “Un atto di violenza, arroganza e ingiustizia”, dice il leader del Carroccio. E Le Pen non si trattiene: “Lo sai benissimo, Salvini. Anche tu hai subito attacchi della giustizia, attacchi a chi difende la sovranità dei popoli”. Parole forti. Le Pen, con la determinazione che la contraddistingue, promette che non cederanno di fronte alla violenza della giustizia. “I francesi non potranno scegliere chi vogliono alla guida del nostro paese. Ma noi lotteremo. Non ci arrenderemo mai”. Il messaggio è chiaro: la lotta per la libertà e la democrazia non finirà mai.
E in un angolo del palco, mentre l’atmosfera si carica di emozioni, Salvini chiama Roberto Vannacci. Un gesto simbolico, come a voler dire: “Ecco, la Lega cresce”. La tessera del partito è nelle mani di Vannacci, e le parole di Salvini fanno il giro della sala: “Questa è la migliore risposta a chi ci vuole fermare”. Vannacci, ora con un ruolo ufficiale nel partito, è pronto. La Lega è pronta. Il futuro è tutto da scrivere, e Salvini, con un sorriso soddisfatto, sa di aver appena messo un altro mattone nella costruzione politica del suo partito.