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Congo in emergenza per malattia sconosciuta: i segnali e le misure sanitarie intensificate in Italia

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Il governo del Congo è in allerta per una malattia sconosciuta, simile all'influenza, che sta colpendo la regione sud-occidentale del Paese

L’Italia intensifica le misure per difendersi dalla misteriosa malattia che si sta diffondendo nella Repubblica Democratica del Congo.

Congo in allerta per malattia sconosciuta: ecco cosa sta succedendo

Il governo del Congo è in allerta a causa di una malattia sconosciuta, simile all’influenza, che sta colpendo la regione sud-occidentale del Paese, in particolare le comunità della provincia di Kwango. Durante una conferenza stampa, il ministro della Sanità pubblica, Samuel Roger Kamba, ha confermato oltre 70 decessi, di cui 27 nelle strutture ospedaliere e 44 nelle comunità della provincia di Kwango. I decessi, avvenuti tra il 10 e il 25 novembre, sono stati registrati nella zona sanitaria di Panzi.

“Rispetto alle vittime negli ospedali, 10 sono decedute per mancanza di trasfusioni di sangue e 17 per problemi respiratori”.

Secondo quanto riferito dal ministro, si sono registrati circa 380 casi complessivi di questa malattia sconosciuta, di cui quasi la metà riguardano bambini con meno di 5 anni. I sintomi comprendono febbre, mal di testa, tosse e anemia.

 “La diagnosi è molto difficile, si tratta di aree diverse dall’Europa o dalla Cina. Occorre attendere che i campioni siano trasferiti almeno al laboratorio attrezzato di Kinshasa, se non ad altri centri più specializzati con il supporto dell’Organizzazione mondiale della sanità. Lì si capirà se si tratta di una patologia batterica nota, come quella da meningococco, una febbre emorragica o una sindrome influenzale, spiega all’ANSA Giovanni Rezza, professore di igiene e sanità pubblica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.

Congo in allerta per malattia sconosciuta: le misure preventive adottate in Italia

In una lettera inviata dal ministero della Salute, e visionata da ANSA, si chiede alle Usmaf, gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera del ministero, di prestare particolare attenzione a tutti i punti di ingresso, con un focus particolare sui voli diretti provenienti dal paese.

Il professor Giovanni Rezza ha spiegato che non siamo ancora in una situazione di allarme, che si verificherebbe solo nel caso in cui emergesse un elemento diagnostico. Ha aggiunto che, se fosse chiaro che l’intera popolazione è suscettibile e che la modalità di trasmissione fosse nota, allora questo rappresenterebbe un motivo di allarme.

“Al momento si tratta di una situazione circoscritta in una zona ristretta, sicuramente molto grave per l’area interessata”.

Le parole di Bassetti sulla malattia in Congo

Speriamo bene perché l’ultima volta dal Congo è arrivata l’Ebola. Pare che i sintomi siano simili all’influenza. L’Oms si sta muovendo e dobbiamo ancora capire bene, magari non è nulla di preoccupante”, ha commentato così l’infettivologo Matteo Bassetti ad Adnkronos Salute.