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Evaristo Scalco, operaio navale di 63 anni, è stato condannato a 23 anni di reclusione per l’omicidio di Javier Alfredo Miranda Romero.
Uccise un uomo con una freccia
La corte d’Assise ha ritenuto di condannarlo per omicidio volontario per futili motivi, escludendo tuttavia l’aggravante dell’odio razziale. L’accusa aveva chiesto che gli fosse dato l’ergastolo. I fatti risalgono alla sera tra l’1 e il 2 novembre 2022, quando il maestro d’ascia scoccò una freccia che trafisse e uccise il 41enne peruviano. L’omicidio si consumò in vico Mele, nel centro storico di Genova, dove la vittima stava festeggiando la nascita del figlio in compagnia di alcuni amici.
La dinamica
Secondo le ricostruzioni Evaristo Scalco, infastidito dal caos creato dal gruppo, si è affacciato al balcone del suo appartamento iniziando a inveire contro di loro, appellandoli anche con termini razzisti. Romero ha risposto, riprendendolo con il cellulare. A quel punto l’uomo ha imbracciato l’arco e colpito la vittima all’addome con un dardo che si è rivelato fatale.
Le reazioni alla sentenza
Il tribunale ha sancito anche il pagamento complessivo di provvisionali alle parti civili di 500mila euro.
“Mi fido della giustizia italiana, è andato tutto bene” è stato il commento di Zena Lopez, compagna di Javier Alfredo Miranda Romero, che la notte dell’omicidio si trovava in ospedale dopo aver partorito il loro primo figlio. I legali di Scalco, Jacopo Pensa e Federico Papa, hanno dichiarato: “È una sentenza che ha colto l’assurdità di un ergastolo per una persona come Scalco. Per noi però non è un omicidio volontario e non ci sono nemmeno i futili motivi.
Questa è una tragedia umana e il dramma rimane“.