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Sono tre su sette i ragazzini condannati per gli stupri avvenuti a Caivano nell’estate 2023 ai danni di due cuginette di 12 e 10 anni, nonostante gli autori siano minorenni. La pena, evidentemente esemplare, è stata inflitta dal giudice del tribunale per i minorenni di Napoli, Anita Polito, al termine di un processo con rito abbreviato.
Stupri a Caivano: una sentenza notevole
La sentenza segue da vicino le richieste del pm Claudia De Luca esposte il 5 luglio e ricalca il verdetto del tribunale di Napoli Nord riguardo ai due maggiorenni coinvolti negli abusi, Giuseppe Varriale e Pasquale Mosca, condannati rispettivamente a 12 anni e 5 mesi, e 13 anni e 4 mesi. Gli inquirenti hanno contestato ai tre minorenni condannati i reati commessi in forma diretta, indicandoli come gli autori materiali delle violenze.
Bambine approcciate e minacciate
Le due cuginette, in seguito ad un approccio sui social, subirono varie forme di minacce per costringerle a rapporti sessuali: furono colpite con bastoni, sassi, private dei loro cellulari e minacciate dicendo loro che gli abusi sarebbero stati resi pubblici, informando i loro familiari. Secondo quanto riferito dalle ragazze, gli incontri e le violenze avvenivano in un edificio abbandonato situato in una zona degradata di Caivano.
E gli altri 4 minorenni?
Per gli altri quattro minorenni coinvolti negli abusi, la loro situazione sarà decisa nell’autunno successivo, in attesa della decisione della Consulta sulla presunta incostituzionalità del Decreto Caivano sollevata da vari tribunali italiani. Questo riguarda in particolare la norma che impedisce l’applicazione della sospensione del processo con messa alla prova per il reato di violenza sessuale di gruppo.