Argomenti trattati
Un addio straziante
Il funerale di Matilde Lorenzi, la giovane sciatrice tragicamente scomparsa in un incidente durante un allenamento in Val Senales, si è svolto nella chiesa di San Lorenzo a Giaveno, in provincia di Torino. La cerimonia ha visto la partecipazione di numerosi amici, familiari e membri della comunità, tutti uniti in un momento di profonda commozione. Un sci, portato dalla sorella Lucrezia e decorato con il nome di Matilde, è stato posato sull’altare accanto alla bara, simbolo della sua passione e del suo talento.
Il dolore condiviso
Durante la cerimonia, il vescovo ausiliare di Torino, Alessandro Giraudo, ha officiato l’omelia, toccando il tema del dolore e della perdita. “Il dolore è un compagno che mai ci abbandona”, ha affermato, richiamando alla mente l’immagine di Lazzaro avvolto nel sudario. Le sue parole hanno risuonato tra i presenti, che hanno trovato conforto nella condivisione del lutto. “Questo dolore – ha continuato – è ciò che dà sapore alla vita e ci invita a vivere con coraggio l’amore”. La comunità ha pianto insieme, testimoniando un legame profondo e sincero.
Una luce che non si spegne
Il vescovo ha poi parlato della luce che ora illumina Matilde, descrivendo la sua vita come un esempio di forza e determinazione. “Per noi c’è solo oscurità, ma per Matilde si è accesa una luce infinita”, ha detto, sottolineando come la giovane sciatrice avesse sempre cercato di brillare, nonostante le sue fragilità. La cerimonia si è conclusa con un forte senso di comunità, unita nel ricordo di una giovane vita spezzata, ma che continuerà a vivere nei cuori di chi l’ha conosciuta.