Milano, 19 mar. (askanews) – Nonostante un contesto internazionale e geopolitico complesso e una flessione del 4 per cento rispetto all’anno precedente, la partnership commerciale tra Italia e Germania resta solida, con un interscambio che si mantiene su livelli elevati.
Jorg Buck, Consigliere delegato Camera di Commercio Italo-Germanica, AHK Italien, spiega “Ci muoviamo a livelli record ancora, quindi osserviamo un volume totale di 156 miliardi euro del volume interscambio, quindi export/import tra Italia e Germania e questo è il terzo miglior risultato da sempre”.
I settori più promettenti sono quelli classici: “Vediamo una crescita anche in questi anni nel settore alimentare, vediamo una crescita anche nella elettrotecnica, vediamo un consolidamento in anche nella chimica e la vera sfida è l’automotive, ma comunque con le nuove politiche a livello che vediamo adesso o vedremo adesso in Germania, ma anche a livello europeo, ci auguriamo anche un miglioramento, una decisione ancora più forte verso la trasformazione anche del settore automobilistico dove abbiamo tanta fornitura italiana e in quel senso abbiamo capito negli ultimi mesi che questo settore è un settore chiave per il nostro partenariato, per l’Europa e quindi il sostegno verso una elettrificazione, verso una tecnologia neutrale in quel settore ci porterà sicuramente avanti”.
La relazione tra Italia e Germania dovrà ora concentrarsi su temi strategici come il costo dell’energia, la semplificazione burocratica e la ricerca. Per Monica Poggio, presidente della Camera di Commercio italo-germanica e Ad di Bayer, “Energia è il punto primo, costi dell’energia, contenimento dei costi e lavorare insieme su energia, su fonti di energie alternative e ovviamente tenendo ben presente la transizione ecologica; snellimento della burocrazia e lavorare sugli investimenti. La Germania ieri ha approvato una modifica della Costituzione importantissima perché significa che la Germania ricomincerà a investire. Mi piace dire che lo può fare perché è stata molto frugale e attenta prima, quindi naturalmente ha la capacità di investire, però questo slancio degli investimenti sarà sicuramente un traino di cui beneficeranno anche le aziende italiane e però dobbiamo lavorare anche su attrazione di investimenti verso l’Europa, quindi Italia, Germania va verso l’Europa, lavorando anche su settori più innovativi e investendo su settori come le intelligenze artificiali e comunque puntando molto su ricerca e sviluppo, dobbiamo far ripartire moltissimo la capacità di ricerca anche dell’Europa”.
L’introduzione di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti rappresenta una sfida significativa. Poggio spiega, “Sicuramente dell’export dell’Unione Europea verso gli Stati Uniti il 42%, 42,5 se ricordo bene è italo-tedesco verso gli Stati Uniti, quindi saremmo i più colpiti, soprattutto in settori come per esempio la siderurgia. Insieme dobbiamo lavorare, è chiaro che a un muro non si può rispondere con un muro, per cui i dazi non sono, cioè sappiamo che insomma sono stati annunciati, vedremo di che entità saranno e dall’altra parte quello che possiamo fare è mantenere naturalmente il dialogo con gli Stati Uniti, ma magari aprirci anche ad altri settori geografici del mondo, rimodulare un po’ i rapporti sulla scena internazionale”.