Cernobbio(Co), 20 feb. (askanews) – “La polipillola è un tema che riguarda soprattutto l’ambito delle patologie cardiovascolari, tra le più diffuse nel nostro sistema sanitario. Molti pazienti prendono otto/dieci terapie al giorno, un numero importante che determina spesso la non assunzione di questi farmaci da parte dei pazienti. Dal punto di vista tecnico si chiama cattiva aderenza. Allora la ricerca scientifica ha cominciato a mettere insieme più principi attivi in un’unica compressa e questo è un tema molto interessante perché permette quindi al paziente di avere più farmaci ma in un’unica somministrazione e tutti gli studi clinici ci dicono che aumentiamo del 40/50% l’aderenza quotidiana dei pazienti, ma c’è anche un vantaggio in più: grazie alla nostra Agenzia del farmaco queste polipillole vengono date a un prezzo che non è la somma dei prezzi dei singoli principi attivi messi insieme nella compressa, ma è più basso del 30/40% e quindi con una polipillola miglioriamo l’aderenza e facciamo anche risparmiare il nostro sistema sanitario, ecco perché è un’innovazione importante che sempre più dovrebbe prendere piede all’interno dei nostri ambulatori medici e da parte anche dei pazienti che facciano le richieste opportune ai propri medici curanti”. Lo ha detto il docente di organizzazione aziendale al dipartimento di Scienza del farmaco dell’Università di Pavia, Giorgio Lorenzo Colombo, a margine della seconda edizione della Cernobbio School di Motore Sanità.