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Clelia Ditano, il ricordo del padre della 25enne precipitata nell'ascensore

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"Tanti erano i suoi sogni, tra cui la patente e forse anche sposarsi. Ora è svanito tutto" afferma il padre di Clelia Ditano

Clelia Ditano è morta nella notte di domenica, precipitando nel vano ascensore del condominio in cui viveva, a Fasano, in provincia di Brindisi. Famiglia e amici sono sconvolti dalla tragedia.

Clelia Ditano: il ricordo del padre

Clelia aveva 25 anni e da poco aveva iniziato a lavorare per alcuni B&B della zona.

Racconta il padre com’era sua figlia: “Era una ragazza solare e gioiosa. Voleva rendersi autonoma mia figlia e per questo stava lavorando in queste strutture. Anche stamattina aveva un appuntamento di lavoro. Tanti erano i suoi sogni, tra cui la patente e forse anche sposarsi. Ora è svanito tutto.”

Prende parola anche un’amica della giovane, che afferma tra le lacrime: “Lavorava per sentirsi indipendente. Era un punto di riferimento costante per la sua famiglia. Siamo tutti sconvolti”.

L’assurda morte di Clelia Ditano

Era la notte di domenica quando la 25enne è rientrata in casa, per uscirne subito dopo. Le porte dell’ascensore erano ancora aperte, lì, al quarto piano. Così la ragazza non ci ha pensato un attimo prima di infilarsi nel vano ascensore. Ma la cabina non c’era: si trovava infatti al primo piano. Clelia è quindi precipitata per 15 metri, morendo probabilmente sul colpo.