Clelia Ditano è morta a Fasano, in provincia di Brindisi, nella notte di domenica, cadendo nel vano vuoto dell’ascensore del condominio in cui viveva.
La Procura indaga in cerca di eventuali responsabilità.
La morte di Clelia Ditano
La giovane era appena rientrata a casa quando ha deciso di uscire di nuovo. Le porte dell’ascensore erano ancora aperte, ma la cabina era scesa al primo piano. Senza accorgersi di nulla Clelia Ditano è quindi entrata nel vano, precipitando per 15 metri e, probabilmente, morendo sul colpo.
Il corpo è stato ritrovato dal padre alle 6 di mattina del giorno seguente.
Sequestrato l’ascensore
Le porte dell’ascensore, ovviamente, non avrebbero dovuto aprirsi al quarto piano se la cabina si trovava al primo.
L’ascensore è stato quindi sequestrato e la Procura ha aperto un’inchiesta per determinare eventuali responsabilità.
La manutenzione degli ascensori viene fatta da una ditta specializzata con tecnici in possesso di uno specifico patentino rilasciato dalla Procura.
Ed è obbligatoria una verifica semestrale.
La ditta incaricata della manutenzione di quell’ascensore specifico ha confermato che i controlli erano stati effettuati pochi mesi prima e non erano emersi problemi di nessun tipo. Spetterà dunque alla Procura capire cosa non ha funzionato e perché la 25enne è morta.