Ancora buone notizie per il poliziotto Christian Di Martino: al viceispettore 35enne è stato tolto il tubo per la respirazione, ora respira autonomamente e risponde correttamente alle poche domande che gli vengono fatte, nonostante i progressi ottenuti in pochi giorni, i medici si mantengono cauti.
L’aggressione sul poliziotto e le condizioni di salute in ospedale
Le condizioni dell’agente, dopo le coltellate subite da un marocchino alla stazione milanese di Lambrate giovedì scorso, erano considerate molto gravi.
Durante l’intervento chirurgico a cui è stato sottoposto dopo il ferimento, ha subìto cinque arresti cardiaci e si sono rese necessarie addirittura novanta trasfusioni, tra liquido ematico e plasma e crioglobuline somministrate per fronteggiare l’emorragia, per mantenerlo in vita.
Dopo il risveglio è stato estubato, ma resta in prognosi riservata e la sua condizione è ancora considerata grave anche se prevale un cauto ottimismo.
Il poliziotto Christian Di Martino aggredito a Lambrate
Di Martino era intervenuto dopo che era stato segnalato che Hassan Hamis, marocchino che vive irregolarmente in Italia da più di 20 anni aveva colpito con dei sassi una donna di 55 anni che viene presa in pieno sulla tempia, svenuta alla stazione di Lambrate.
L’agente aveva utilizzato prima il taser, poi ne era nata una colluttazione, con l’immigrato che aveva estratto un coltello e colpito tre volte il poliziotto, in particolare al rene e duodeno, oltre ai grandi vasi del torace e dell’addome.