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La situazione di Chiara Ferragni si fa sempre più complicata. L’azienda Trudi, oltre ad aver dichiarato di essere del tutto estranea alla beneficenza, si è dichiarata “parte offesa”. Le accuse rivolte all’imprenditrice sono pesanti.
Chiara Ferragni: Trudi “si dichiara parte offesa”
Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza, incaricata dalla procura di Milano, ha prelevato una serie di documenti negli uffici di Chiara Ferragni e in quelle delle aziende Trudi, Dolci Preziosi e Oreo. Il produttore di giocattoli, tramite una nota dell’Ad Dario Bertè, si è detto estraneo alla beneficenza e si è dichiarato “parte offesa“.
La nota dell’Ad di Trudi Spa
La Trudi Spa ha fatto sapere che la documentazione “relativamente agli accordi per la produzione della bambola Chiara Ferragni, che la precedente gestione ha realizzato nel 2018 per conto della società Tbs Crew srl ha dimostrato la totale estraneità di Trudi spa a qualsiasi attività di beneficenza o altra iniziativa sviluppata autonomamente da Tbs Crew srl – Chiara Ferragni, come confermato dai verbali rilasciati dalla Guardia di finanza all’attuale proprietà di Trudi spa“.
Trudi “parte offesa”: le accuse a Chiara Ferragni
Oltre alla totale estraneità, la Trudi si è dichiarata “parte offesa”. L’Ad Bertè ha dichiarato:
“L’azienda Trudi spa si dichiara altresì parte offesa per le conseguenze pregiudizievoli, reputazionali e commerciali causate dall’azione penale in corso, oggetto di indagine, pertanto si riserva di intraprendere eventuali azioni legali qualora si riscontrasse un proseguo di notizie errate e fuorvianti a danno del marchio stesso”.