La celebre influencer si trova sotto i riflettori delle indagini giudiziarie per le sue attività benefiche, dopo che il caso Balocco ha sollevato interrogativi sulla trasparenza e la destinazione dei ricavi derivanti dalle sue iniziative di beneficenza, come i pandori e le uova di Pasqua personalizzate a suo nome.
Indagini anche sulle bambole
La recente attenzione investigativa, secondo quanto riportato, si è spostata ora verso un’altra iniziativa di Chiara Ferragni come testimonial, legata alle bambole Trudi. Queste bambole, il cui ricavato era stato destinato a un’associazione impegnata nella lotta all’omofobia, sembrano essere oggetto di indagine. I pubblici ministeri di Milano e la Guardia di Finanza stanno esaminando attentamente la donazione effettiva dei proventi generati dalla vendita di una edizione limitata di bambole a immagine e somiglianza dell’influencer. L’edizione speciale della bambola, presentata con l’assunto che i profitti sarebbero andati a favore dell’associazione Stomp out bullying, suscita dubbi sul reale trasferimento dei fondi. L’associazione benefica in questione è conosciuta per il suo impegno nella lotta contro il cyberbullismo e l’omofobia, un tema strettamente legato alla sensibilità dell’influencer.
Il procuratore aggiunto Eugenio Fusco sembra valutare la possibilità di iscrivere nel registro degli indagati l’influencer e coloro che hanno collaborato agli altri progetti di beneficienza, come quelli legati ai pandori e alle uova di Pasqua. Le indagini hanno spalancato un’analisi approfondita di tutte le iniziative benefiche di Chiara Ferragni, compresa la presunta donazione del cachet di Sanremo a favore di Di.Re. (Donne in Rete contro la violenza).