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Chiara Ferragni, continuano le indagini sul caso Balocco.
Chiara Ferragni, indagini assegnate alla Procura di Milano
La Procura generale della Cassazione, con Mariella De Masellis, ha stabilito che spetterà alla Procura di Milano di indagare sulla vendita benefica dei pandoro Balocco.
Chiara Ferragni e le indagini per truffa continuano
L’ipotesi di truffa che colpisce Chiara Ferragni, riguarda la vendita di prodotti sponsorizzati, in particolare sui canali social, traendo in inganno, secondo l’accusa, i consumatori convinti che i ricavi sarebbero andati in beneficenza.
«I consumatori sono stati indotti in modo ingannevole all’acquisto con un duplice danno: la lesione della libertà contrattuale e di autodeterminazione del cliente, perché hanno effettuato una compravendita che, in assenza di un messaggio pubblicitario manipolatorio della realtà, non avrebbe effettuato, sia nella diminuzione del patrimonio per l’acquisto di un prodotto a prezzo maggiorato, non trascurabile considerando la totalità degli acquirenti su tutto il territorio nazionale».
Il conflitto di competenza tra Milano e Cuneo in merito alle indagini sul pandora-gate
La procura generale ha deciso che la competenza del caso Balocco spetta a Milano sulla base dell’articolo 9 comma 1 del codice di procedura penale sui criteri suppletivi per determinare la competenza. Quanto stabilito è dipeso dal fatto che il luogo in cui sarebbe stato commesso un frammento dell’ipotesi di truffa è proprio il capoluogo lombardo.
Come riportato dall’Ansa, la procura di Milano sostiene:
«Il profitto delle presunte truffe contestate all’influencer è consistito anche nel rafforzamento mediatico dell’immagine della influencer, in quanto l’imprenditrice ha guadagnato anche dal crescente consenso ottenuto veicolando una rappresentazione di sé strettamente associata all’impegno personale nella charity».