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Chiara Ferragni, il patrimonio a rischio: ricavi de La Fenice in calo

Chiara Ferragni patrimonio

Chiara Ferragni, patrimonio in difficoltà: tra le perdite da 10 milioni e le incertezze per il futuro, si decide il rilancio di Fenice durante le assemblee cruciali di domani.

Domani, lunedì 10 marzo, potrebbe essere il giorno decisivo per capire il futuro delle aziende di Chiara Ferragni. Due assemblee in programma, la prima ordinaria per approvare il bilancio 2023 (già in ritardo), la seconda straordinaria per discutere un’urgente ricapitalizzazione del patrimonio. Ma non tutto è così scontato.

Chiara Ferragni, patrimonio in crisi: perdite da 10 milioni e ricavi in calo per il 2024

Secondo il Corriere della Sera, uno dei soci sarebbe pronto a impugnare il bilancio se venisse approvato. E i numeri parlano chiaro: perdite da 10 milioni che hanno azzerato il patrimonio e ricavi previsti per il 2024 che sarebbero “oltre sette volte inferiori rispetto a quelli pre-pandoro-gate” (circa 2 milioni, contro i 14 milioni del 2022).

La situazione non è semplice. Il contraccolpo del caso Balocco, esploso a dicembre 2023, si è fatto sentire forte e chiaro. Se nel 2023 i ricavi sono stati di circa 11-12 milioni, nel 2024 il brand Chiara Ferragni rischia di non arrivare neanche a 2 milioni di fatturato. Le perdite cumulate, tra il 2023 e il 2024, ammontano a circa 10 milioni.

L’assemblea si preannuncia tesa. I tre soci principali di Fenice (Chiara Ferragni, Paolo Barletta e Pasquale Morgese) sono chiamati a prendere decisioni cruciali. Calabi, l’amministratore unico nominato a novembre, dovrà presentare non solo il bilancio, ma anche una situazione patrimoniale aggiornata al 30 novembre 2024.

Chiara Ferragni, patrimonio a rischio: assemblea decisiva per la ricapitalizzazione e il futuro di Fenice

Da questi documenti dovrebbe emergere una garanzia sulla continuità aziendale, necessaria per chiedere agli azionisti di investire nuovi capitali. Se qualcuno dovesse rifiutarsi di partecipare, la copertura finanziaria sarebbe comunque garantita.

Ma non è tutto rose e fiori. Secondo il Corriere, Morgese potrebbe votare contro il bilancio. L’imprenditore pugliese, esperto nel settore delle calzature, ritiene le perdite troppo elevate e contesta l’impostazione contabile. Inoltre, secondo lui, Fenice sarebbe senza prospettive, visto che il suo unico asset è il marchio Chiara Ferragni, oggi poco appetibile per i grandi nomi della moda. Ma non tutti la pensano così. Altri soci vedono possibili sbocchi nel settore del make-up, della gioielleria e della pelletteria, con un focus sui mercati internazionali.

Il vero obiettivo, comunque, è la ricapitalizzazione. Dopo di che, se le cose andranno per il verso giusto, si potrà pensare a un piano di rilancio. Ma se la discussione di domani non convincerà Morgese, Ferragni e Barletta avranno comunque la maggioranza per approvare il bilancio e gli altri punti all’ordine del giorno. Tuttavia, dovranno affrontare il rischio di un’impugnazione delle delibere. Una situazione tesa, insomma, ma con la speranza che le cose possano cambiare.