Chiara Ferragni, in risposta alla chiusura delle indagini riguardanti presunti reati di truffa aggravata, si prepara a difendersi. I suoi avvocati stanno esaminando attentamente la documentazione e preparando un’ampia memoria da presentare al pubblico ministero Cristian Barilli e all’aggiunto Eugenio Fusco.
Non si esclude la possibilità che l’influencer milanese richieda di essere interrogata per esporre la sua versione dei fatti, sostenendo che si è trattato principalmente di “un malinteso comunicativo”. Dopo che le indagini hanno coinvolto anche il suo ex collaboratore Fabio Damato e altre due persone in relazione a situazioni legate al pandoro e alle uova di Pasqua, la strategia difensiva di Ferragni sta prendendo una forma più chiara.
La strategia difensiva
Il legale Giuseppe Iannaccone, insieme al collega Marcello Bana, ha dichiarato che ci sarà un confronto aperto con i pubblici ministeri, e non esclude la possibilità di un colloquio diretto da parte di Chiara. Questo scambio potrebbe rivelarsi fondamentale nel tentativo di convincere i pm a richiedere l’archiviazione del caso. Nel frattempo, i legali continuano a preparare un’argomentazione robusta per contestare le accuse a livello legale.