Chiara Ferragni e caso pandoro, la Cassazione parla di "disegno criminoso"

La Cassazione ha emesso un provvedimento riguardante Chiara Ferragni: un "disegno criminoso".

La Cassazione ha emesso un’informativa riguardante Chiara Ferragni e il caso Balocco, definendo il comportamento dell’influencer come un “disegno criminoso“.

Accuse di truffa aggravata

Oltre a Chiara Ferragni, è stato coinvolto anche il suo manager e braccio destro, Fabio Maria Damato. L’influencer è stata indagata per truffa aggravata in relazione al caso del pandoro Balocco, per il quale è stata multata dall’Antitrust per pratica commerciale scorretta. Secondo la Consulta, i consumatori sono stati ingannati nell’acquisto del pandoro Pink, pubblicizzato dall’influencer.

Lesione della libertà contrattuale e danni economici

Il procuratore generale della Cassazione sostiene che i consumatori sono stati indotti in modo ingannevole all’acquisto del pandoro, subendo lesioni della libertà contrattuale e danni economici per l’acquisto di un prodotto a prezzo maggiorato.

Coinvolgimento in altre operazioni benefiche

Oltre al caso del pandoro Balocco, la Cassazione ha preso in considerazione altre operazioni benefiche promosse da Chiara Ferragni, come la vendita delle uova di Pasqua Dolci Preziosi e di un’edizione limitata della bambola Chiara Ferragni realizzata da Trudi.

Competenza territoriale e responsabilità di Milano

La Procura di Milano è stata incaricata di indagare sul caso Ferragni-Balocco, stabilendo che la città lombarda è territorialmente competente.

Questa decisione si basa sulla stipula dei contratti avvenuta a Milano e sul compenso riconosciuto dalle società coinvolte.

Nuove regole per gli influencer

Il governo ha approvato il Decreto beneficenza, che mira a garantire l’affidabilità delle pratiche commerciali degli influencer nei casi di destinazione di parte dei ricavi a scopi benefici. Questo decreto prevede l’obbligo di specificare il soggetto destinatario dei proventi e le finalità benefiche per ogni unità di prodotto.