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Chiara Ferragni accusata di truffa anche per uova di Pasqua e bambola Trudi
I recenti sviluppi nell’indagine riguardante Chiara Ferragni hanno portato all’accusa di truffa nei confronti dell’imprenditrice non solo per il caso del pandoro Pink Christmas della Balocco, ma anche per la sponsorizzazione delle uova di Pasqua Dolci Preziosi e la vendita della bambola Trudi.
Gli avvocati rappresentanti delle società produttrici hanno risposto alle accuse mosse contro Ferragni, tuttavia, la sua situazione legale sta diventando sempre più complessa. La Procura milanese ha sollevato un conflitto tra gli uffici del pubblico ministero sulla competenza ad indagare sul caso della Balocco, mentre Cerealitalia ha fornito tutta la documentazione utile relativamente alle uova di Pasqua sponsorizzate da Ferragni.
Queste nuove accuse si aggiungono a quelle precedenti e sarà interessante vedere come si svilupperanno le indagini e quali saranno le conseguenze per l’imprenditrice.
Indagini su Chiara Ferragni per sponsorizzazione delle uova di Pasqua Dolci Preziosi
Secondo le prime ricostruzioni, l’imprenditrice avrebbe ricevuto compensi significativi da Cerealitalia, proprietaria del marchio, in cambio della promozione e della donazione di una somma all’associazione “I bambini delle Fate”. Tuttavia, a differenza del caso del pandoro Pink Christmas, le uova di Pasqua sponsorizzate da Ferragni non avrebbero avuto un prezzo superiore rispetto a quello di mercato e sarebbero state vendute allo stesso costo delle uova normali.
La documentazione fornita da Cerealitalia alle autorità competenti sarà fondamentale per fare chiarezza su questo nuovo episodio dell’indagine che coinvolge l’imprenditrice.
Chiara Ferragni sotto inchiesta anche per la vendita della bambola Trudi
In un’ulteriore svolta nel caso Balocco, Chiara Ferragni è ora sotto inchiesta anche per la vendita della bambola Trudi. Questo nuovo episodio dell’indagine coinvolge l’imprenditrice in relazione alla creazione e commercializzazione di una limited edition della bambola, avvenuta dopo il suo matrimonio con Fedez e venduta attraverso il sito e-commerce “The Blonde Salad”.
Ferragni aveva dichiarato che tutti i profitti derivanti dalla vendita della bambola sarebbero stati devoluti a Stomp out bullying, un’organizzazione no profit che combatte il cyberbullismo. Sarà interessante seguire gli sviluppi delle indagini su questo nuovo fronte e vedere quali saranno le possibili conseguenze legali per l’influencer.